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Associazione precostituita degludec-liraglutide vs. glargine in pazienti con diabete tipo 2 non controllato: risultati di uno studio di fase 3

A cura di Francesco Romeo

19 settembre 2016 (Gruppo ComunicAzione) – Il raggiungimento di un controllo glicemico ottimale è una sfida per la maggior parte dei pazienti con diabete mellito tipo 2 (DMT2), ma meno di un terzo dei pazienti pur trattati con insulina basale raggiunge livelli di HbA1c inferiori a 7%. Nonostante ciò, la maggior parte dei pazienti continua solo l’insulina basale senza intensificare la terapia.

Generalmente, l’intensificazione prevede o la titolazione dell’insulina basale o l’aggiunta di una o più insuline rapide ai pasti. Tuttavia queste opzioni aumentano il rischio di ipoglicemia e di incremento ponderale. Recentemente, la combinazione precostituita analogo del GLP1 e insulina basale è stata raccomandata dalle linee guida internazionali come alternativa disponibile quando si intende intensificare la terapia antidiabetica.

In uno studio pubblicato sulla rivista JAMA sono state valutate efficacia e sicurezza dell’associazione precostituita insulina degludec/liraglutide vs. titolazione progressiva insulina glargine in pazienti con DMT2 non ben controllato con insulina glargine e metformina. Si tratta di uno studio di fase 3, randomizzato, in aperto, in cui sono stati arruolati 557 pazienti presso 75 Centri sparsi in 10 paesi, fra il settembre 2013 e il novembre 2014, trattati con insulina glargine (fra 20 e 50 unità) e metformina (1500 mg), in cui si documentava un’HbA1c fra 7 e 10% e un BMI non superiore a 40. Di questi, 278 soggetti sono stati randomizzati a degludec/liraglutide (50 U degludec/1,8 lira) e 279 a glargine con titolazione 2 volte la settimana fino al raggiungimento di valori a digiuno fra 72 e 90 mg/dl. Endpoint primario dello studio era la variazione dei valori di HbA1c dopo 26 settimane, con un margine di non inferiorità dello 0,3%. Se la non inferiorità veniva raggiunta da degludec/liraglutide, l’endpoint secondario veniva valutato in termini statisticamente significativi e includeva livelli di HbA1c, modifiche del peso corporeo e episodi di ipoglicemia.

I livelli di HbA1c si sono ridotti maggiormente nel gruppo con degludec/liraglutide (-1,81%) vs. glargine (-1,13%), rispettando i criteri di non inferiorità (p <0,001) e rispettando anche i criteri di superiorità statisticamente significativa (p <0,001). Il trattamento degludec/liraglutide si associava anche con una maggior calo ponderale rispetto a glargine (-1.4 kg per degludec/liraglutide vs. 1,8 kg per glargine) e con un numero minore di episodi di ipoglicemia (episodi/pazienti-anno esposizione: 2,23 per degludec/liraglutide vs. 5,05 per glargine). Complessivamente, gli eventi avversi erano simili nei due gruppi, eccetto che per gli eventi avversi gastrointestinali non gravi, riportati maggiormente nel gruppo degludec/liraglutide (79 vs. 18 per glargine).

Questo studio dimostra che fra pazienti con DMT2 non controllato dalla terapia con insulina glargine e metformina il passaggio a terapia con liraglutide/degludec comparato con insulina glargine a dosaggio crescente palesa un miglioramento dei valori di HbA1c e del peso corporeo e una riduzione degli episodi di ipoglicemia. Tali dati devono tuttavia essere confermati da studi in doppio cieco e che dimostrino efficacia e sicurezza a lungo termine.

 

JAMA 2016;315:898-907

PubMed


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