Aprile 8, 2025 GM

Associazione causale tra microbiota e sottotipi di diabete tipo 2: un’analisi di randomizzazione mendeliana

A cura di Maria Elena Valera Mora
8 aprile 2025 (Gruppo ComunicAzione) – Un’analisi randomizzata sottolinea le relazioni causali tra microbiota e i sottotipi di DT2: (SIDD, SIRD, MOD e MARD). Alcuni taxa batterici (classe Clostridia e ordine Clostridiales) hanno dimostrato effetti protettivi contro MOD, la specie Catus era associata a rischio di MOD, il genere Holdemania era associato a rischio per SIRD. Ulteriori ricerche saranno essenziali per comprendere i meccanismi sottostanti e per sviluppare strategie terapeutiche mirate al microbiota intestinale aprendo nuove possibilità per una medicina più personalizzata.

Leggi

Aprile 4, 2025 GM

Una panoramica delle complicanze obesità-relate: in che modo il peso corporeo e altri marcatori dell’obesità sono correlati agli esiti avversi

A cura di Sara Colarusso
4 aprile 2025 (Gruppo ComunicAzione) — L’obesità è una patologia cronica, multisistemica, progressiva, caratterizzata da un accumulo eccessivo e/o anomalo di tessuto adiposo, che compromette la qualità e l’aspettativa di vita, associandosi a diverse complicanze come il DT2, patologie cardiovascolari, steatosi epatica associata a disfunzione metabolica, osteoartrite, depressione, tumori. Non tutte le persone obese sviluppano però le complicanze correlate all’obesità, soprattutto quelle cardiometaboliche. Una recente consensus di esperti ha proposto una rivisitazione dei criteri diagnostici dell’obesità, distinguendo l’obesità preclinica da quella clinica. Tutti gli approcci terapeutici che comportano un calo ponderale quanto più intensivo (>10%) e precoce possono impattare in maniera più efficace sulle complicanze cardiometaboliche; le nuove terapie incretiniche (tirzepatide, semaglutide) offrono risultati positivi in tal senso, offrendo riduzioni di peso >15-20%, con validi spunti di ricerca anche per la terapia di tutte le comorbilità associate all’obesità.

Leggi

Marzo 31, 2025 GM

Semaglutide orale ed esiti cardiovascolari nelle persone con diabete tipo 2 ad alto rischio – Lo studio SOUL

A cura di Marina Valenzano
31 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – Il trial SOUL è il primo studio in cui la semaglutide orale dimostra la sua efficacia non soltanto come agente ipoglicemizzante e la superiorità, per disegno statistico, nel ridurre gli eventi cardiovascolari maggiori e, in particolare, l’infarto miocardico, in soggetti ad alto rischio per la presenza di DT2 e malattia aterosclerotica accertata. Gli effetti sembrano essere presenti e indipendenti dalle altre terapie cardionefroprotettive (SGLT2i) utilizzate in associazione.

Leggi

Marzo 25, 2025 GM

Miglioramenti metabolici con tirzepatide nella lipodistrofia: una nuova opzione?

A cura di Roberta Poli
25 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – La lipodistrofia comprende un gruppo di rare patologie caratterizzate da una disfunzione del tessuto adiposo che comporta la ridotta abilità di depositare l’eccesso di lipidi nei siti preposti. Ciò ha ricadute metaboliche severe come diabete, ipertrigliceridemia e steatosi epatica. L’avvento dei GLP1-RA e doppi agonisti recettoriali GLP1-GIP nel trattamento dell’obesità e del DT2 ha fornito le basi per valutare l’efficacia, in particolare di tirzepatide, anche nelle sindromi lipodistrofiche con evidenza di significativa modifica sia del peso sia del compenso glicometabolico.

Leggi

Marzo 18, 2025 GM

Caratteristiche del sonno e rischio a lungo termine di sviluppare diabete tipo 2 tra donne con diabete gestazionale

A cura di Olimpia Iacono
18 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – La salute del sonno è diventata un’importante questione di salute pubblica. Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra il russare e la ridotta durata del sonno e un maggiore rischio di sviluppare DT2. Le donne con una storia di DG sono già a rischio, ma il ruolo del sonno in tale contesto è poco esplorato. Uno studio di coorte prospettico (NHSII) ha esaminato l’associazione tra sonno, russamento e rischio di DT2 in donne con DG. I risultati mostrano che il sonno breve e il russamento frequente sono associati a un aumento del rischio di DT2, suggerendo l’importanza di intervenire sulla salute del sonno per prevenire la progressione da DG a DT2.

Leggi

Marzo 10, 2025 GM

Differenze di genere e obesità: dai meccanismi fisiopatologici alle implicazioni cliniche

A cura di Elisa Romeo e Marina Valenzano
10 marzo 2025 (una collaborazione tra gruppo Diabete e Medicina di genere e gruppo ComunicAzione) – Una recente revisione della letteratura scientifica disponibile sull’obesità mette in luce le differenze esistenti nei due sessi e analizza il ruolo che il genere può assumere come fattore di rischio, nei meccanismi patogenetici, nella presentazione clinica di malattia, nell’accesso e nella risposta ai trattamenti. Al fine di capire meglio e contrastare efficacemente tale patologia, in grande espansione, una questione del genere è davvero importante!

Leggi

Marzo 11, 2025 GM

Relazione tra il periodo di osservazione del monitoraggio in continuo del glucosio ed errore di stima nella valutazione dell’andamento glicemico a lungo termine

A cura di Giuseppe Frazzetto
11 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – L’integrazione del CGM nella pratica clinica è diventata preponderante nell’ultimo decennio, cambiando la gestione e l’assistenza dei pazienti con diabete. L’emoglobina glicata è il gold standard per la valutazione della glicemia media a lungo termine nell’arco di 2-3 mesi. Il CGM può stimare i valori di glicata, ma fornisce anche informazioni più dettagliate, ad esempio TIR, TBR e variabilità glicemica. Diversi studi hanno esaminato il periodo di osservazione ottimale per il CGM; nella pratica, il periodo comunemente utilizzato è di 14 giorni. Tuttavia, il periodo di osservazione minimo non è stato ancora valutato utilizzando l’errore assoluto medio che fornisce un’interpretazione diretta delle variazioni nelle metriche derivate dal CGM. L’approccio dello studio attuale è stato quello di calcolare l’errore assoluto medio per diverse finestre temporali per ogni singolo paziente, con l’obiettivo di dimostrare come il periodo di osservazione del CGM influenzi l’accuratezza della stima del controllo glicemico a 90 giorni. Una durata del CGM superiore ai 14 giorni (attualmente raccomandati) è probabilmente necessaria per garantire un’accuratezza sufficiente a rilevare cambiamenti clinicamente rilevanti nel controllo del glucosio a lungo termine.

Leggi

Marzo 4, 2025 GM

Erogazione automatizzata di insulina negli adulti con diabete tipo 2

A cura di Francesco Fasulo
4 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – Durante una sperimentazione non randomizzata, a braccio singolo, su adulti con DT2, il controllo glicemico è migliorato nel corso di 13 settimane di utilizzo del sistema di erogazione automatizzata di insulina, senza un aumento dell’ipoglicemia. È stato osservato un miglioramento dei livelli di glicata nei partecipanti che precedentemente utilizzavano terapia insulinica multiniettiva e in quelli che utilizzavano solo insulina basale, in diversi contesti razziali, etnici e socioeconomici, e tra individui che assumevano farmaci ipoglicemizzanti non insulinici, inclusi i GLP-1 RA e i SGLT2i.

Leggi

Febbraio 25, 2025 GM

Associazione tra stato del ferro e malattia renale diabetica: uno studio di coorte a livello nazionale

A cura di Raffaele D’Arco
25 febbraio 2025 (Gruppo ComunicAzione) – Il metabolismo del ferro svolge un ruolo cruciale in vari processi fisiologici e la sua alterazione è associata a numerose condizioni di salute. Tuttavia, la ricerca sulla relazione tra stato del ferro e DKD è limitata e uno studio cinese ha indagato la connessione tra il metabolismo del ferro e la DKD nelle persone con diabete evidenziando che il monitoraggio di tali marcatori può aiutare a migliorare la prevenzione e la gestione della salute renale nei pazienti diabetici.

Leggi