Novembre 19, 2024 GM

La semaglutide migliora la qualità del seme negli uomini obesi con diabete tipo 2 e ipogonadismo funzionale

A cura di Maria Elena Valera Mora
19 novembre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Un nuovo studio clinico confronta gli effetti della semaglutide e della terapia ormonale sostitutiva sulla qualità del seme in pazienti obesi con DT2 e ipogonadismo funzionale. Nel gruppo trattato con semaglutide si è assistito a un miglioramento significativo di morfologia, concentrazione, numero totale degli spermatozoi e livelli del testosterone, mentre nel gruppo trattato con TRT c’è stata una riduzione di concentrazione e numero totale degli spermatozoi, ma un incremento del testosterone significativamente superiore rispetto all’altro gruppo. Tali risultati suggeriscono che semaglutide possa divenire una terapia più vantaggiosa per gli uomini con FH legato all’obesità e al DT2 desiderosi di mantenere o migliorare la loro fertilità.

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Novembre 12, 2024 GM

Utilizzo della tecnologia a supporto della cura del diabete in ospedale: le raccomandazioni del Joint British Diabetes Societies for Inpatient Care group e del Diabetes Technology Network UK

A cura di Elisabetta Salutini
12 novembre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Vi sono scarse evidenze sulla gestione degli strumenti tecnologici per il trattamento del diabete nel corso di un ricovero ospedaliero. Il documento fornisce un approccio pragmatico a supporto del personale di reparto. CGM e microinfusore possono essere impiegati durante la degenza se il paziente è in grado di autogestirli. I dati del CGM integrano le misurazioni glicemiche capillari e gli allarmi devono essere impiegati per attivare il personale di reparto nella gestione di ipo- e iperglicemie. Il microinfusore può essere mantenuto (talvolta solo in modalità manuale) in situazioni specifiche, monitorando le condizioni cliniche del paziente per un passaggio ad altre modalità di somministrazione insulinica, qualora necessario. L’implementazione dell’information technology può migliorare la cura dei pazienti diabetici attraverso l’integrazione dei dati glucometrici con la cartella clinica e appositi alert, anche sul piede diabetico. In entrambi i casi sono fondamentali la formazione del personale sanitario e il supporto del team diabetologico che collabora con i pazienti e con il personale di reparto.

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Novembre 5, 2024 GM

Mortalità e complicanze croniche a confronto fra diabete tipo 2 a esordio precoce e a esordio tardivo in un follow-up di 30 anni

A cura di Giuseppe Frazzetto
5 novemebre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – I dati di follow-up a 30 anni tratti dallo studio UKPDS rivelano che le persone a cui è stato diagnosticato il diabete tipo 2 in età più giovane hanno mostrato un rischio elevato di complicanze correlate al diabete, un eccesso di mortalità standardizzata per età e un controllo glicemico più scarso rispetto alle persone con malattia a esordio tardivo. Sono purtroppo carenti i dati di studi clinici condotti ad hoc per personalizzare la cura dei pazienti con questo fenotipo distinto e aggressivo di diabete tipo 2. In ogni caso, tali risultati supportano la necessità di sviluppare interventi e servizi che identifichino precocemente e supportino le esigenze di assistenza sanitaria di questi pazienti per tutto il corso della loro vita.

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Ottobre 29, 2024 GM

SGLT2i e prevenzione primaria nella disfunzione cardiaca da farmaci oncologici in pazienti con diabete

A cura di Roberta Poli
29 ottobre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Un ampio studio retrospettivo condotto su due coorti di circa 8600 pazienti con diabete tipo 2 esposti a terapie oncologiche potenzialmente cardiotossiche, in assenza di pregressa cardiomiopatia, ha documentato i benefici del trattamento con SGLT2i sul rischio di cardiotossicità, sulla mortalità per tutte le cause e la nuova insorgenza di metastasi della malattia oncologica di base. Sebbene si tratti di un’analisi osservazionale che andrà validata in studi randomizzati, gli autori suggeriscono un ruolo di spicco di tali farmaci nella prevenzione primaria della disfunzione cardiaca da terapie oncologiche.

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Ottobre 22, 2024 GM

Insulina sensibile al glucosio con attenuazione dell’ipoglicemia

A cura di Olimpia Iacono
22 ottobre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – L’articolo presenta NNC2215, una nuova insulina sensibile al glucosio, progettata per migliorare il controllo glicemico, riducendo il rischio di ipoglicemia. L’insulina NNC2215 regola la sua attività in base ai livelli di glucosio nel sangue: l’effetto aumenta per concentrazioni elevate di glucosio e, viceversa, si riduce per bassi livelli, grazie alla sua peculiare biochimica che comporta una modifica della conformazione proteica 3D. I primi studi preclinici, su modelli animali, dimostrano che NNC2215 riduce le escursioni glicemiche durante i pasti e minimizza il rischio di ipoglicemia rispetto all’insulina umana regolare e all’insulina degludec.

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Ottobre 15, 2024 GM

Efficacia della supplementazione di vitamina D sul controllo glicemico nel diabete tipo 2: una revisione sistematica aggiornata e una metanalisi di studi clinici randomizzati controllati

A cura di Francesco Fasulo e Marina Valenzano
15 ottobre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Una nuova revisione sistematica con metanalisi riesamina l’efficacia della supplementazione di vitamina D nel migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete tipo 2, confermando la vitamina D come strumento di cura aggiuntivo. Le prove emerse dall’analisi di più studi forniscono inoltre indicazioni più precise sulla dose ottimale, sulla durata della supplementazione e sui pazienti che potrebbero trarne maggiori benefici per un uso più appropriato e consapevole degli integratori.

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Ottobre 8, 2024 GM

Se è l’infiammazione cronica a segnare i punti, la mortalità aumenta. Nuove evidenze per migliorare i modelli di predizione nel diabete tipo 2

A cura di Raffaele D’Arco
8 ottobre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Riuscire a stratificare le persone diabetiche di tipo 2 a maggiore rischio di eventi fatali è essenziale per migliorare gli approcci terapeutici e la gestione della malattia. Attribuire un punteggio al grado di infiammazione, a partire dalle 6 molecole maggiormente interessate (le interleuchine-4, -6, -8, 13, la RANTES e la IP-10), può migliorare i modelli di previsione della mortalità basati su variabili cliniche. Anche la valutazione del 5-metossi-triptofano, un metabolita antinfiammatorio derivato dal triptofano che riduce l’espressione della IP-10, può fornire una base funzionale per ulteriori studi.

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Ottobre 1, 2024 GM

Nuovi dati: insulina basale settimanale efsitora versus insulina degludec in pazienti con diabete mellito 2-naïve

A cura di Sara Colarusso
1° ottobre 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Una nuova insulina basale settimanale, efsitora, è oggetto di studi clinici nel programma QWINT. Nelle valutazioni di efficacia e sicurezza rispetto ad altre insuline basali giornaliere (degludec e glargine U100), gli studi confermano il potenziale di efsitora quale valida opzione, con il vantaggio di ottimizzare l’aderenza terapeutica riducendo il fardello delle iniezioni totali nelle persone con diabete in cui è necessario migliorare il compenso glicometabolico attraverso la terapia insulinica.

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Settembre 24, 2024 GM

Insulina umana inalatoria: c’è aria di novità?

A cura di Gisella Boselli
24 settembre 2024 Gruppo ComunicAzione – In una coorte di pazienti con diabete tipo 1 che includeva sia soggetti in multiniettiva sia utilizzatori di sistemi automatizzati, l’utilizzo di insulina inalatoria in tecnosfere si è dimostrato vantaggioso per il controllo delle iperglicemie post-prandiali rispetto a quanto osservato nelle medesime condizioni con l’analogo rapido sottocutaneo.

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Settembre 17, 2024 GM

Dalla parete aortica al cuore: effetti benefici dello spironolattone nel DT2 complicato da malattia renale cronica (lo studio MAGMA)

A cura di Maria Elena Valera Mora
17 settembre (Gruppo ComunicAzione) – Il trial MAGMA, seppur condotto su una casistica limitata, evidenzia il potenziale terapeutico dello spironolattone nel contesto di persone con DT2 e malattia renale cronica. Sono stati dimostrati effetti significativi nell’arrestare la progressione della placca aortica e nel ridurre le alterazioni strutturali e della funzione cardiaca (riduzione dell’ipertrofia ventricolare e della fibrosi miocardica). Inoltre, le analisi di proteomica forniscono una base per ulteriori ricerche sui meccanismi fisiopatologici alla base di queste complicanze.

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