Aprile 22, 2024 GM

Un altro passo avanti per semaglutide 2,4 mg: il trial STEP-HFpEF DM

A cura di Gisella Boselli
22 aprile 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Lo studio STEP-HFpEF DM ha confermato che semaglutide 2,4 mg porta a un significativo miglioramento dei sintomi e delle capacità funzionali correlate a HFpEF anche in pazienti obesi con DT2, mantenendo un buon profilo di sicurezza in termini di rischio ipoglicemico e progressione delle complicanze microangiopatiche.

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Aprile 15, 2024 GM

Penne intelligenti e sensori glicemici: la “coppia” che migliora l’aderenza!

A cura di Maria Elena Valera Mora
15 aprile 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Uno studio osservazionale multinazionale ha coinvolto 16 paesi, per un totale di 3945 persone adulte con DT2 in terapia insulinica multiniettiva (secondo schema basal-bolus) e DT1. I dati provenienti dalle smart insulin pens, uniti a quelli del monitoraggio glicemico continuo, hanno dimostrato che in un periodo di 14 giorni omettere anche soltanto una dose di insulina basale o quattro boli porta a una riduzione statisticamente significativa del controllo glicemico (TIR -5%). Invece, un maggiore coinvolgimento dei pazienti, misurato attraverso il numero dei dati acquisiti dalle smart insulin pens è positivamente associato a un miglioramento degli esiti glicemici, con un incremento significativo del TIR.

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Aprile 8, 2024 GM

Esposizione precoce a GLP-1 RA o antidiabetici orali in donne con DT2 in gravidanza e rischio di malformazioni congenite severe

A cura di Elisabetta Salutini
8 aprile 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Sempre più donne in età fertile sono affette da DT2 e trattate con GLP-1 RA e altri antidiabetici orali con un conseguente incremento di casi di esposizione a tali farmaci nel periodo periconcezionale. L’analisi dei dati amministrativi su 3 coorti (paesi nordici, USA e Israele) di pazienti con DT2 in gravidanza non indica un rischio incrementale di malformazioni congenite maggiori e malformazioni cardiache in seguito all’esposizione non intenzionale a farmaci come GLP1 RA e altri antidiabetici non insulinici, impiegati per il trattamento del DT2 materno. I dati sono rassicuranti ma la conferma da parte di ulteriori studi è mandatoria.

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Aprile 2, 2024 GM

Inibizione dell’aldosterone sintasi e nefropatia diabetica: nuove potenzialità terapeutiche?

A cura di Roberta Poli
2 aprile 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Uno studio di fase I ha documentato la tollerabilità e l’efficacia, in termini di riduzione della UACR, di un inibitore dell’aldosterone sintasi (BI690517) in persone con diabete e malattia renale cronica albuminurica. La dimostrazione delle proprietà nefroprotettive di questa nuova categoria di farmaci, oltre a confermare la centralità di RAAS nella patogenesi della nefropatia diabetica, ha aperto e aprirà la strada ad ulteriori studi di fase II e III al fine di implementare le strategie terapeutiche in tale contesto clinico.

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Marzo 25, 2024 GM

Anticipare la curva per ritardare il diabete?

A cura di Olimpia Iacono
25 marzo 2024 (Gruppo ComunicAzione) – L’IDF ha pubblicato recentemente un position statement proponendo nuovi criteri per la diagnosi di diabete e prediabete, basandosi sui valori glicemici della prima ora dopo curva da carico di glucosio: valori glicemici a 1 ora ≥8,6 mmol/l (155 mg/dl) indicano un rischio aumentato di sviluppare DT2 e le sue complicanze macro- e microvascolari; valori glicemici ≥11,6 mmol/l (209 mg/dl) sono invece diagnostici per il DT2. Tali studi indirizzano all’utilizzo della curva da carico a 1 ora come strumento alternativo all’OGTT standard per l’identificazione precoce di soggetti a rischio di sviluppare DT2.

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Marzo 18, 2024 GM

MicroRNA (miR-5010-5p), nuova frontiera terapeutica per la nefropatia diabetica

A cura di: Giuseppe Frazzetto
18 marzo 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Il diabete è la causa principale di insufficienza renale cronica ed è responsabile della relativa progressione. Recentemente, diversi farmaci hanno mostrato effetti promettenti nella gestione della nefropatia diabetica. I miRNA sono piccoli RNA non codificanti a filamento singolo coinvolti nella regolazione dell’espressione genica. Diversi miRNA sono associati a infiammazione intrarenale e a fibrosi nella nefropatia diabetica e stanno rapidamente emergendo come focus di ricerca sulle malattie renali. In particolare, questo studio dimostra che l’aumentata espressione del microRNA miR-5010-5p in un contesto di glucotossicità innesca una serie cascate trasduttive finalizzate a una diminuzione di citochine proinfiammatorie circolanti con conseguente diminuzione di fenomeni infiammatori e fibrotici dei tessuti coinvolti.

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Marzo 4, 2024 GM

Si può porre diagnosi di LVDD in pazienti asintomatici usando parametri semplici ed economici?

A cura di Raffaele D’Arco
4 marzo 2024 (Gruppo ComunicAzione) – L’uso regolare di CMI e TyG (nuovi marcatori che incorporano indici antropometrici e biochimici), potrebbe contribuire all’identificazione di individui con LVDD asintomatica. I nuovi indici potrebbero divenire degli strumenti efficaci nei controlli sanitari di routine e come screening della LVDD in aree con risorse mediche limitate.

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Febbraio 26, 2024 GM

Il calo ponderale indotto dalla chirurgia bariatrica può incidere sulle funzioni cognitive e sul rischio di demenza?

A cura di Sara Colarusso
26 febbraio 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Uno studio di coorte su 133 soggetti con obesità grave, sottoposti a chirurgia bariatrica, ha indagato parametri neurologici morfofunzionali per una durata di 2 anni, riscontrando un significativo miglioramento in termini di comorbilità, infiammazione, funzioni cognitive, umore e livelli di attività fisica. A seguito della chirurgia bariatrica è possibile ipotizzare anche un effetto di rallentamento nel deterioramento cerebrale normalmente dovuto all’invecchiamento.

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Febbraio 19, 2024 GM

SGLT2i e rischio di nefrolitiasi in persone con diabete tipo 2: facciamo bene ai calcoli?

A cura di Alessandra Clerico
19 febbraio 2024 (Gruppo ComunicAzione) – La terapia con SGLT2i, rispetto alla terapia con GLP-1 RA o DPP4i, riduce il rischio di sviluppare nefrolitiasi in persone con diabete tipo 2: un recente studio statunitense di coorte su un’ampia popolazione conferma questo dato emergente che potrebbe ulteriormente guidare le scelte terapeutiche.

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