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Diabete No Grazie

Fumo in gravidanza: se c’è anche il diabete, è una ragione in più per smettere!

Nuovi studi dimostrano che l’esposizione al fumo prima della nascita (in utero) o nelle prime fasi della vita può aumentare il rischio di sviluppare il diabete tipo 2. Questo rischio è ancora maggiore nelle persone predisposte geneticamente alla malattia, ma la buona notizia è che può essere nettamente ridimensionato da uno stile di vita salutare.

A cura di Roberta Poli

29 aprile 2024 (Gruppo Comunicazione) – Come è ormai noto, il fumo è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e i tumori. Tuttavia, negli ultimi anni sono stati acquisiti nuovi dati riguardo al ruolo dell’esposizione al tabacco nel favorire l’insorgenza del diabete tipo 2 (DT2) in età adulta.

Un esempio sono i risultati forniti da un recente studio osservazionale, condotto su dati provenienti da registri del Regno Unito, su quasi mezzo milione di persone inizialmente non diabetiche, seguite per un periodo superiore ai 10 anni. I dati sono stati desunti dalla Biobank, un grandissimo database biomedico che raccoglie informazioni relative alle cure mediche ricevute dai cittadini inglesi che vogliano aderirvi. Tali osservazioni sono inoltre state riprese e presentate in occasione del congresso dell’American Heart Association, tenutosi a Chicago nel marzo scorso.

Ciò che principalmente è emerso da questi studi è stato:

  • Circa il 4% delle persone presenti nei registri ha sviluppato il DT2 in età adulta.
  • L’esposizione al fumo in epoca prenatale (gravidanza) aumenta il rischio di insorgenza di DT2 in età adulta del 10-20%.
  • Il rischio di sviluppare DT2 aumenta notevolmente anche se l’esposizione al fumo avviene in età infantile (rischio raddoppiato) o durante l’adolescenza (aumento del 40-60%).

Da sottolineare che, nelle persone con elevata predisposizione genetica al DT2 ed esposizione a fumo di sigaretta prima della nascita, il rischio di sviluppare la malattia diabetica aumenta enormemente, come anche nei soggetti esposti al tabacco già in età giovanile (rispettivamente da 5 a 7 volte rispetto ai non esposti).

Una buona notizia però c’è: gli autori riportano che una dieta corretta e un’attività fisica regolare sembrano ridurre tale rischio nel corso della vita adulta in modo significativo, nonostante l’esposizione precoce al fumo.

Pur con i limiti di uno studio osservazionale (che non definisce un rapporto di causa-effetto), i dati riportati mostrano ancora una volta gli effetti nocivi del fumo di sigaretta, suggerendo un aumento vertiginoso del rischio di sviluppare il DT2 dopo esposizione al tabacco in gravidanza e in età infantile-adolescenziale. L’astensione da tale pratica resta quindi ancora la più efficace forma di prevenzione ed è fortemente raccomandata.


Early-life tobacco smoke exposure, genetic susceptibility and the risk of type 2 diabetes in adulthood: A large prospective cohort study
Sci Total Environ 2023 Oct 1:893:164698