Che stress, questo diabete!
Lo stress potrebbe essere un fattore di rischio indipendente e incidere in maniera significativa sullo sviluppo del diabete. Sono queste le conclusioni di uno studio australiano recentemente pubblicato sulla rivista scientifica online PLoS ONE.
Nel diabete tipo 2, i fattori di rischio modificabili attraverso cambiamenti dello stile di vita o mediante assunzione di farmaci (come ad esempio la pressione arteriosa o le abitudini alimentari) possono contribuire fino al 60% allo sviluppo della malattia. La quale, nonostante l’attuazione di interventi specifici, continua a diffondersi. Vi è quindi la necessità di identificare quali fattori di rischio aggiuntivi possono essere importanti per la sua prevenzione.
Scopo dello studio australiano è stato appunto quello di esaminare la relazione tra lo stress “percepito” (considerato un possibile fattore di rischio aggiuntivo) e l’insorgenza di diabete tipo 2.
Attraverso la compilazione di questionari, i ricercatori hanno valutato circa 13.000 donne australiane di mezza età nel corso di 12 anni. Lo stress percepito è così risultato un forte fattore di rischio per il diabete tipo 2. Per contro, solo una piccola porzione dell’effetto dello stress sul rischio di diabete (cioè <20%) è risultato agire mediante i cosiddetti fattori di rischio tradizionali, in particolare ipertensione, indice di massa corporea e scarsa o nulla attività fisica. E anche il fumo di sigaretta e la dieta non sembrano aver influenzato in maniera indiretta lo sviluppo della malattia. Lo stress potrebbe quindi, secondo l’opinione di questi autori, contraddetta però da altri studi in merito, essere un fattore di rischio indipendente e incidere in maniera significativa sul dilagare della malattia diabetica.