Chi cammina in fretta rallenta i rischi per la salute
Dedicare anche pochi minuti al giorno alla regolare attività fisica contribuisce notevolmente al mantenimento dello stato di salute. Fra tutti i tipi di esercizio, il camminare è l’attività fisica di gran lunga più praticata tra gli adulti: è a costo zero, non richiede particolari doti fisiche, né allenamenti mirati, né attrezzature o spazi dedicati.
Un recente studio, condotto da ricercatori dell’Università di Ferrara e pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, ha confermato gli effetti benefici di questo tipo di attività in una popolazione di persone anziane a elevato rischio cardiovascolare: nello studio sono stati presi in esame i dati clinici di 1087 pazienti con età media di 64 anni, affetti da ipertensione arteriosa (l’85% era anche affetto da cardiopatia ischemica e il 15% presentava una patologia delle valvole cardiache). Ai pazienti è stato chiesto di camminare su un tapis roulant per un chilometro a velocità moderata, e in base alla velocità di marcia sono stati suddivisi in 3 gruppi: lenti (circa 2,6 km/h), medi (3,9 km/h) e veloci (5,1 km/h).
Nei 3 anni successivi sono stati osservati i dati relativi ai ricoveri della popolazione in esame: i soggetti che camminavano più velocemente hanno avuto un rischio di ricovero più basso del 37% rispetto a chi apparteneva al gruppo più lento. Per ogni aumento di 1 km/h nella velocità di cammino si è osservata una riduzione del 19% del rischio di ricovero. Inoltre, una volta ricoverati, i pazienti con la camminata più veloce avevano una minore durata di ricovero (in media 9 giorni di permanenza in ospedale rispetto a 14 giorni del gruppo intermedio e 23 giorni del gruppo lento).
Nell’analisi dei dati provenienti dallo studio, i ricercatori osservano che i soggetti anziani ipertesi che presentano un’andatura meno spedita sono verosimilmente meno abituati all’esercizio fisico regolare, e sono esposti a maggiori rischi rispetto ai loro coetanei dal passo più svelto.
Moderate walking speed predicts hospitalisation in hypertensive patients with cardiovascular disease
European Journal of Preventive Cardiology, Published April 19, 2018