Frutta e verdura amiche del cuore
La buona salute inizia a tavola: nel corso degli anni numerose evidenze scientifiche in campo nutrizionale hanno confermato l’antico adagio indicando come la corretta alimentazione sia un caposaldo irrinunciabile per la nostra efficienza psicofisica. Se consideriamo poi il campo più specifico ma fondamentale della salute cardiovascolare, conosciamo da tempo i vantaggi legati ad alcune diete particolari: tra queste certamente rientrano la nostra dieta mediterranea, la dieta DASH (utile per contrastare l’ipertensione arteriosa e ricca in frutta, verdura, latticini a basso contenuto di grassi, con un apporto di fibra, legumi, noci e pesce) e la dieta vegetariana.
Una nuova pagina sull’argomento è stata scritta da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, in cui è stato dimostrato che l’assunzione regolare di frutta e verdura si correla all’attenuazione del danno cardiaco subclinico, ovvero di quelle lesioni “invisibili” con i normali strumenti della pratica clinica, ma quantificabili attraverso complesse analisi di laboratorio.
Entriamo nei dettagli: i ricercatori hanno valutato le variazioni nei livelli plasmatici di tre biomarcatori di danno cardiaco (troponina cardiaca ad alta sensibilità, peptide natriuretico tipo pro-B N-terminale e proteina C-reattiva ad alta sensibilità) su 3 gruppi di pazienti che seguivano rispettivamente una dieta DASH, una dieta normale ad alto contenuto di frutta e verdura e una dieta basata sulle normali abitudini della popolazione studiata (in questo caso soggetti statunitensi). Dopo solo 8 settimane di adesione al regime dietetico, i soggetti inseriti nei gruppi che seguivano la dieta DASH e la dieta ricca in frutta e verdura presentavano una significativa riduzione dei livelli di due biomarcatori su tre, in particolare quelli associati al danno e allo stress del tessuto miocardico.
Secondo gli autori, il beneficio attribuibile alla dieta DASH e alla dieta ad alto contenuto di frutta e verdura dipende dal fatto che tali schemi alimentari condividono diversi punti di forza, tra cui un elevato apporto di potassio, magnesio e fibre, l’interazione con altri micronutrienti (polifenoli, carotenoidi), l’effetto di miglioramento dell’assetto lipidico, della pressione arteriosa e del microbiota intestinale.
In conclusione, in attesa di ulteriori studi che chiariscano le complesse relazioni tra i nutrienti e la funzionalità dei nostri organi vitali, i ricercatori suggeriscono di incrementare l’apporto di frutta e verdura (almeno 10 porzioni giornaliere) per proteggere la salute del cuore: buon appetito!
Associations Between Dietary Patterns and Subclinical Cardiac Injury
Ann Intern Med. 2020 May 19. Online ahead of print