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Il cortile dei tredicimila passi

Anche la American Academy of Pediatrisc ha detto la sua in materia di ‘dosi’ di movimento da assumere quotidianamente per combattere il peso eccessivo. Gli adulti, ormai si sa, farebbero bene a contare almeno diecimila passi ogni giorno per assicurarsi una buona razione di esercizio. Ma quando l’obesità viene riscontrata nel bambino, il conteggio dei […]

Anche la American Academy of Pediatrisc ha detto la sua in materia di ‘dosi’ di movimento da assumere quotidianamente per combattere il peso eccessivo. Gli adulti, ormai si sa, farebbero bene a contare almeno diecimila passi ogni giorno per assicurarsi una buona razione di esercizio. Ma quando l’obesità viene riscontrata nel bambino, il conteggio dei passi deve aumentare. Sono almeno tredicimila per i maschietti e undicimila per le femminucce, equivalenti all’incirca a un percorso di due chilometri e mezzo e uno e mezzo, rispettivamente. Il tutto, abbinato a un dieta anti sedentarietà: non più di due ore di televisione o computer al giorno, un “farmaco” che fa bene anche al cervello.
La rivista dei pediatri americani Journal of Pediatrics ha pubblicato una ricerca della Iowa State University di Ames, a completamento di un lavoro iniziato da un gruppo di scienziati britannici nel 2003 da cui era emersa la famosa regola dei diecimila passi per gli adulti. I ricercatori dello Iowa hanno invece preso in esame il comportamento di 709 bambini tra i sette e i 12 anni, scoprendo che coloro che riuscivano a rispettare la regola dei 13/11 mila passi e del limite di due ore davanti ai piccoli schermi erano propensi a restare entro i limiti di una crescita ponderale pari ad appena il 10% del peso forma nei maschi e il 20% nelle femmine. Gli altri tendevano a ingrassare del 35, 40% in più. Purtroppo l’elemento di preoccupazione è dato dalla percentuale ‘virtuosa’ dei bambini. Non più del 44% di loro faceva regolarmente esercizio fisico e appena il 31% riusciva a vincere la passione sfrenata per la televisione.
Antonio Maone, medico dello sport e autore di Bambini in movimento, ritiene che a mancare siano gli stimoli e l’Italia è una delle nazioni europee dove questa carenza è più vistosa. «Una passeggiata di mezz’ora al giorno è un toccasana. Ma risulta del tutto inutile se non affiancata da un’attività motoria continua nell’arco della giornata», sostiene Maone, riferendosi a un contesto di crescente urbanizzazione e trascuratezza nei confronti delle attività sportive. Eppure basterebbe poco, anche solo ripristinare l’antica tradizione dei giochi in cortile.