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Diabete No Grazie

L’insostenibile leggerezza delle proteine vegetali

Una dieta a base di proteine di origine vegetale si associa a una più bassa mortalità: lo dice un recente studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sull’autorevole rivista JAMA Internal Medicine che ha analizzato i dati riguardanti lo stile di vita e di alimentazione di oltre 400.000 persone.

A cura di Marcello Monesi

L’idea alla base delle diete ad alto contenuto proteico è che le proteine rimpiazzino, almeno in parte, gli zuccheri che assumiamo quotidianamente per il nostro apporto energetico. Questo approccio nutrizionale è stato oggetto di numerosi studi con lo scopo di verificarne l’impatto per la salute, dimostrando indubbi benefici come la riduzione della pressione arteriosa, dei grassi presenti nel sangue e una maggiore perdita di peso corporeo. È doveroso ricordare che non stiamo parlando di sostituzione completa dei carboidrati, e che le diete considerate più salutari dalla maggioranza delle evidenze scientifiche prevedono un apporto bilanciato e ben distribuito dei vari nutrienti, cioè carboidrati, proteine, grassi, fibre e micronutrienti.

Restano però ancora diversi interrogativi aperti: sappiamo bene che le proteine che assumiamo con i cibi possono essere di origine animale o vegetale, ma finora non conoscevamo se esistesse un diverso impatto sulla nostra salute dato dall’assunzione dell’uno o dell’altro tipo di proteine. Un recente studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sull’autorevole rivista JAMA Internal Medicine ha inteso fare chiarezza su questo aspetto. A metà degli anni ’90 del secolo scorso, mediante la compilazione di appositi questionari, sono stati raccolti dati riguardanti lo stile di vita e di alimentazione di oltre 400.000 persone (il 57% delle quali di sesso maschile), i cui dati sanitari sono stati analizzati fino ai giorni nostri.

Nei soggetti studiati si è visto che le proteine costituivano il 15% dell’apporto quotidiano alimentare di energia; di queste, mediamente il 40% erano di origine vegetale e il 60% di origine animale. Dopo complesse analisi statistiche si è osservato che l’assunzione preferenziale di proteine di origine vegetale si associava a un minore rischio di mortalità: in particolare, i ricercatori hanno dimostrato una riduzione del 13% della mortalità per un incremento di 10 grammi di proteine vegetali ogni 1000 chilocalorie assunte. Una simile protezione è stata dimostrata nei confronti del rischio cardiovascolare. In altre parole, la sostituzione del 3% dell’energia derivante dall’assunzione di proteine di origine animale (in particolare carne e uova) con proteine di origine vegetale si è associata a una riduzione della mortalità di circa il 10%.

I meccanismi che possano spiegare questi risultati, per certi versi sorprendenti, restano ancora non completamente compresi: gli autori dello studio ipotizzano un ruolo degli aminoacidi (i costituenti delle proteine) e dei metaboliti vegetali. Ulteriori studi saranno necessari per confermare tali dati e comprendere più a fondo i meccanismi implicati: nel frattempo l’idea di allargare la quota verde del nostro apporto proteico è sicuramente da condividere!


Association Between Plant and Animal Protein Intake and Overall and Cause-Specific Mortality
JAMA Intern Med. Published online July 13, 2020