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Meglio ricchi e sani…

Essere ricchi torna a essere una precondizione per essere sani. Il sospetto diviene certezza anche grazie a un libro edito da Pensiero Scientifico Edizioni, (Il diritto negato) curato da Giovanni Padovani, lo dimostra con la forza dei numeri epidemiologici: essere poveri e ignoranti, in Italia, porta a vivere nettamente meno di chi vive in quartieri […]

Essere ricchi torna a essere una precondizione per essere sani. Il sospetto diviene certezza anche grazie a un libro edito da Pensiero Scientifico Edizioni, (Il diritto negato) curato da Giovanni Padovani, lo dimostra con la forza dei numeri epidemiologici: essere poveri e ignoranti, in Italia, porta a vivere nettamente meno di chi vive in quartieri agiati e con un titolo di studio superiore in tasca. Non è solo questione di ricchezza, anche la geografia contribuisce, in Italia, a rendere meno tollerabili che altrove, nel consesso delle Nazioni avanzate, le disparità riguardanti la salute, il bene più prezioso. Le partorienti campane per esempio, subiscono in quasi sei casi su dieci un parto cesareo, contro le due puerpere della provincia di Bolzano. Su diecimila bambini nati vivi, in Toscana ne muoiono 24, in Calabria e Sicilia più del doppio (52 e 51 rispettivamente, e non è certo questione di titoli di studio o di portafoglio).
La statistica applicata alla sperequazione del benessere è ancora una scienza piuttosto giovane, scrive l’autore del Diritto negato. Ma i dati disponibili sembrano essere molto ben correlati. Tra le principali tendenze, la prima dice che lungo l’asse Nord Sud si tende a vivere in media solo po’ meno al Sud rispetto al Centro-Nord, ma l’incidenza delle malattie pesa in misura notevolmente superiore in meridione. L’altro asse di diversificazione è, paradossalmente, la metropoli. Non è vero che la vita in campagna è più sana, nei grandi centri urbani si vive più a lungo. Ma non sempre, perché è proprio nella città che si registrano le maggiori differenze tra benessere dei quartieri ricchi e malessere delle periferie. Chi può studiare più a lungo di solito lavora in modo meno usurante. La latitudine, però, conta sempre, si vive meglio e più a lungo nei quartieri ricchi del Nord. La notizia più allarmante però è il parere degli epidemiologi sulle tendenze future: le diversità rilevate si inaspriranno ulteriormente. Le ragioni? Un sistema sanitario a più velocità, certamente. Ma anche una cultura medica che in Italia affronta le malattie in modo troppo organico e biologico, trascurando spesso fattori sociali e comportamentali.
(Il diritto negato, Giovanni Padovani, Il Pensiero Scientifico editore)