Pompelmo per la cura della sindrome metabolica
Trenta anni fa o giù di lì si consigliava per dimagrire di alimentarsi solo con dei pompelmi. Per fortuna oggi è chiaro che solo una dieta variata e moderata può garantire una perdita di peso senza carenze nutrizionali. Il pompelmo però riemerge come coadiuvante nella terapia e nella prevenzione per il diabete e diversi aspetti della sindrome metabolica grazie alla presenza di antiossidanti.
Secondo i ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme, una sostanza antiossidante, chiamata naringenina, presente nel pompelmo e responsabile del caratteristico sapore amarognolo del frutto, avrebbe effetti simili a quelli che si cerca di ottenete con terapie a base di fenofibrati e glitazoni. Una ragione in più per mangiare frutta e per preferire il pompelmo che so… all’anguria, ma non certo per eccedere.
Attenzione però: il succo di pompelmo è sconsigliato a chi prende farmaci come le statine, alcuni antistaminici (quelli con il nome del principio attivo che finisce con ‘fenadine’), alcune medicine per l’umore come il diazepam il triazolam o il buspirone, una categoria di farmaci per la pressione (quelli con il nome del principio attivo che finisce con ‘-dipine’), il sildenafil e alcuni farmaci come le ciclosporine, il metadone e il saquinavir. Il succo di pompelmo riduce infatti di molto l’effetto di questi farmaci.