Prevenire il cancro evitando il diabete
Gennaro Clemente
ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e coordinatore del gruppo nazionale di AMD Diabete e Tumori.
La persona con diabete corre un rischio superiore alla media di sviluppare un tumore e il rischio è aumentato anche per le persone che hanno delle alterazioni lievi della glicemia (ridotta tolleranza ai carboidrati o iperglicemia a digiuno). Anche la persona in sovrappeso/obesa senza diabete presenta un rischio superiore alla media per l’insorgenza di diabete mellito e di sviluppare dei tumori (es. colon e mammella).
Perché? Si è pensato a un rapporto di causa-effetto fra insulinoresistenza e tumori «ma questi potrebbero essere anche due effetti di un’altra causa: lo stato di infiammazione cronica che si evidenzia nelle persone in sovrappeso/obese e con diabete», afferma Gennaro Clemente, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche e coordinatore del gruppo nazionale di AMD Diabete e Tumori.
Numerosi studi hanno dimostrato che l’infiammazione cronica, il diabete di tipo 2 e l’obesità sono associati a un aumentato rischio di insorgenza del cancro. Tali condizioni patologiche sono caratterizzate da un rilascio locale o sistemico di una varietà di citochine, fattori di crescita e ormoni che, stimolando la proliferazione cellulare, possono determinare l’insorgenza, la progressione e la gravità di tumori.
Un legame però c’è, e lo mostra un recente studio italiano secondo il quale un antidiabetico orale come la metformina potrebbe avere fra i suoi effetti “collaterali” positivi un certo effetto preventivo nei confronti di alcuni tumori.
La metformina è un farmaco utilizzato comunemente nel trattamento del diabete, che sembrerebbe possedere però anche inaspettate proprietà antitumorali. Studi epidemiologici svolti su pazienti diabetici in trattamento con questa sostanza hanno dimostrato, infatti, che presentavano una prognosi molto migliore di quella di pazienti non diabetici, o in cura con altri farmaci.
«Sinceramente abbiamo necessità di ulteriori studi per stabilire delle relazioni certe di causa effetto», ammette Clemente, «sappiamo ancora poco sulle cause di molti tumori e in particolare dell’aumentata insorgenza in persone affette da diabete. La buona notizia è che l’adozione di abitudini alimentari e stili di vita consigliati alla popolazione generale per la prevenzione del diabete contribuiscono anche, e in misura non marginale, a ridurre il rischio di sviluppare tumori: una alimentazione sana, moderata e variata; esercizio fisico continuativo e l’abbandono del fumo».
Sul rapporto fra alimentazione e tumori forse è il caso di fare un po’ di chiarezza. I media e i lettori desiderano liste di alimenti ‘buoni’ e di alimenti ‘cattivi’, anche se non sempre le rispettano, e trovano oncologi che, più o meno travisati, soddisfano questo desiderio.
Clemente, che ha lavorato all’Istituto di Scienza dell’Alimentazione del CNR, sa bene che alimenti o additivi non naturali e/o certe lavorazioni industriali o casalinghe sono correlate a un maggior rischio di malattia, «ma se parliamo di prodotti naturali e relativamente poco lavorati, allora l’indicazione non è evitare questo o quell’alimento ma una alimentazione moderata, sana, variata, ricca di fibre e antiossidanti (frutta e verdura), senza eccessi di zuccheri o di grassi saturi. Insomma esattamente l’alimentazione consigliata a chi vuole prevenire il diabete o a chi vuole gestirlo al meglio».
La convergenza delle strategie di riduzione del rischio è uno dei tanti punti in comune fra diabetologia e oncologia. Due discipline destinate a interagire sempre di più anche perché fortunatamente oggi sempre più persone guariscono dai tumori o hanno aspettativa di vita decisamente aumentata. Si pone quindi un problema di gestione della persona che ha il diabete e un tumore.
Il Gruppo di Studio AMD Diabete e tumori, nato due anni fa e diretto proprio da Gennaro Clemente, ha terminato una inchiesta presso i soci AMD per valutare l’entità del problema e due corsi di formazione volti a produrre linee guida comportamentali condivise da Diabetologi ed Oncologi.