Risoluzione del Parlamento europeo sulla lotta al dilagare del diabete nell’UE
Il diabete pone una minaccia seria alla qualità della vita, allo sviluppo economico e ai bilanci pubblici dei Pesi dell’Unione Europea. È difficile pensare con tranquillità a un presente in cui 27 milioni di europei hanno il diabete e 32 milioni il cosiddetto pre-diabete (glicemie alterate a digiuno o dopo pranzo in maniera tale da costituire un rischio cardiovascolare). Ed è ancora più difficile pensare a un futuro, il 2030 in cui un europeo su sei avrà problemi con le glicemie.
Il Parlamento Europeo, raccogliendo le preoccupazioni della International Diabetes Federation e della Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato il 15 marzo una risoluzione che invita con forza sia la Commissione Europea (il ‘governo’ di Bruxelles) sia i Paesi membri a muoversi subito in tre direzioni:
• prevenzione
• assistenza alla persona con diabete (soprattutto per scongiurare la comparsa delle complicanze)
• ricerca
Prevenzione significa promuovere con forza ancora maggiore stili di vita sani, con iniziative concrete di educazione alimentare e che favoriscano l’esercizio fisico ma anche con una vigilanza maggiore sull’ambiente e sulla salubrità dei prodotti alimentari in commercio.
Per la precisione la risoluzione “invita gli Stati membri a promuovere la prevenzione del diabete di tipo 2 e dell’obesità (raccomandando strategie da attuare già in età precoce attraverso l’insegnamento nelle scuole di abitudini sane in materia di alimentazione e attività fisica), unitamente a strategie concernenti stili di vita sani, che includano approcci incentrati sull’esercizio fisico e sull’alimentazione; sottolinea, a tale proposito, la necessità di allineare le politiche in campo alimentare agli obiettivi in materia di promozione di un’alimentazione sana, consentendo ai consumatori di operare scelte informate e salutari, e di diagnosi precoce quali settori d’azione prioritari nei piani nazionali sul diabete”.
Assistenza significa dare vita a una strategia europea sul diabete e aiutare le persone con diabete e le loro famiglie le quali affrontano, afferma la risoluzione del Parlamento europeo, il 95% dei costi e del tempo necessario alla cura del diabete.
La risoluzione sottolinea anche come “in tutta l’Unione europea i pregiudizi (contro la persona con diabete) sono ancora diffusi nelle scuole, in sede di assunzioni, sul posto di lavoro, per la stipula di polizze assicurative e nelle valutazioni di idoneità per il rilascio della patente di guida”.
Ricerca significa coordinare le iniziative nel campo della ricerca, affiancando a quella guidata dalle case farmaceutiche (e quindi per forza di cosa centrata sulla validazione dei principi attivi sviluppati dalle Aziende stesse) una ricerca di base e relativa alle modalità di assistenza che può essere finanziata solo dagli enti pubblici.
È interessante notare che questo intervento del Parlamento europeo si muove in netto contrasto con le scelte che si stanno delineando a livello di Conferenza Stato regioni e che sembrano destinate ad archiviare ancora una volta il Piano nazionale del diabete, a ridurre l’intervento degli specialisti nella gestione delle persone con diabete e ad aumentare l’onere delle persone e delle famiglie attraverso l’abolizione delle esenzioni sui ticket per presidi e cure.