Slow Food, Slow Medicine: la sostenibilità ecologica
«La collaborazione fra AMD e Slow Food inizia nel 2006», ha ricordato Anna Chiambretti, diabetologa e componente del Comitato che dirige DiabeteNoGrazie, aprendo la terza sessione di uno stimolante incontro intitolato Alimentazione, diabete e salute: altri punti di vista, organizzato il 23 ottobre nell’ambito di Expo unendo alcuni rappresentanti della diabetologia italiana, fra i quali la presidente di AMD Nicoletta Musacchio, coordinatrice del progetto, di Slow Food e di Slow Medicine il movimento che chiede una medicina più sobria e cauta nell’agire.
L’incontro è stato reso possibile dal contributo lungimirante e attento di Sigma Tau, molto apprezzato perché ha permesso una riflessione comune su un tema importante e di attualità ancorché non legato ai farmaci.
Molti in AMD sono stati colpiti dalla filosofia di Slow Food e si sono chiesti se i suoi capisaldi riassunti nella formula, un cibo ‘buono, pulito e giusto’, non potessero essere efficacemente trasportati anche nel campo della salute. Insomma se ‘buono, pulito e giusto’ non fossero insieme sinonimi di ‘sano’.
«Del resto», ha ricordato Anna Chiambretti, «un approccio più ampio, una condivisione maggiore di saperi è necessaria, perché da soli i farmaci non hanno arrestato l’epidemia di diabete, la cui incidenza globale (numero di nuovi casi all’anno ndr) è aumentata di sette volte negli ultimi due decenni. «Ci sono dei saperi che devono lavorare insieme e fra i frutti della collaborazione fra Slow Food e AMD c’è DiabeteNoGrazie: un sito dedicato alla prevenzione del diabete, per condividere le conoscenze in modo fruibile, con articoli chiari e con filmati quali la serie ‘La spesa con Slow Food’».