Ti racconto il mio diabete
Uno studio interuniversitario condotto in Italia e pubblicato da Elsevier in un libro di testo intitolato Patient Education and Counseling, ha cercato di misurare la valenza qualitativa dell’approccio narrativo-autobiografico al problema dell’educazione dei giovani con diabete di tipo 1. L’obiettivo della ricerca era quello di valutare l’opportunità di adottare questo approccio all’interno dei programmi di formazione rivolti agli adolescenti diabetici, per rafforzare in loro l’aspetto dell’autocoscienza, dell’autotrattamento e del generale aumento della qualità della vita.
Lo studio qualitativo si è basato sulle valutazioni raccolte in un gruppo di una novantina di partecipanti nell’arco di tre anni (dal 2004 al 2006) ad altrettante edizioni di un campo estivo della durata di nove giorni. A tutti i partecipanti è stato recapitato nei mesi successivi un questionario e le circa cinquanta risposte raccolte sono state valutate dall’equipe di autori dello studio.
Le conclusioni tratte affermano che scrivere del proprio diabete viene giudicata un’esperienza “dura” ma formativa. Superato lo stress legato al racconto della propria esperienza con la malattia, i giovani partecipanti a questo studio sottolineano anche l’aspetto liberatorio di questo percorso e sottolineano l’aspetto finale del cambiamento rilevato in se stessi, vuoi a livello di autopercezione, vuoi sul piano della relazione con gli altri e con lo stesso diabete. Gli autori suggeriscono che la scrittura può diventare uno strumento efficace e facile da ‘somministrare’ nell’ambito dei progetti di assistenza e supporto dato a questa tipologia di individui con diabete. Un trattamento che può consentire all’adolescente di superare la sensazione di diversità nutrita nei confronti del non diabetico, inducendo una crescita e una maturazione personali in direzione di una maggiore capacità di autogestirsi.