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Tv e dieta: il peso delle immagini

Specialmente nei giovanissimi, un rapporto troppo continuativo con la tv è ormai considerato ufficialmente un fattore di rischio nel peso eccessivo, nell’abitudine al fumo e nel colesterolo elevato. In Italia poi la correlazione tra sedentarietà televisiva e obesità è un fatto conclamato e… pesantissimo: il Belpaese detiene ormai il record continentale di bambini obesi. Secondo […]

Specialmente nei giovanissimi, un rapporto troppo continuativo con la tv è ormai considerato ufficialmente un fattore di rischio nel peso eccessivo, nell’abitudine al fumo e nel colesterolo elevato. In Italia poi la correlazione tra sedentarietà televisiva e obesità è un fatto conclamato e… pesantissimo: il Belpaese detiene ormai il record continentale di bambini obesi.
Secondo l’Osservatorio sui diritti dei minori, il 71% dei bambini tra 6 e 10 anni dichiara di trascorrere davanti alla tv una media di sei ore al giorno contro le due indicate dalle linee guida pediatriche e forse sarebbe il caso di fare qualcosa.
Uno studio appena pubblicato dagli Archives of Pediatric and Adolescent Medicine, c’è una correlazione diretta tra Indice di massa corporea e permanenza di fronte al piccolo schermo: guardare meno tv riduce il Bmi, esattamente come il movimento fisico e le diete a basso contenuto calorico. In realtà, le tre cose si intrecciano pericolosamente. Lo studio americano rivela infatti che guardando la tv ci si muove meno e si mangia di più. La cosa riguarda anche chi sostituisce lo schermo del televisore con il monitor del computer.
La rivista scientifica ha preso in esame un campione di giovani appartenenti con indice di massa corporea nel 75esimo percentile superiore e con almeno 14 ore di computer o tv giornalieri dichiarati. Il campione è stato separato in due gruppi e uno di questi gruppi ha trascorso la giornata con schermi collegati a dispositivi che riducevano progressivamente, e in automatico, il tempo di accessione, passando da una riduzione del 10% a un 50% del tempo normalmente trascorso. L’effetto di questa semplice misura di contenimento è stato immediato sul Bmi e per il semplice effetto sul consumo di cibo: a schermo spento c’è meno tempo per ingurgitare schifezze.
Se non si può arrivare a una regolamentazione che vieti in televisione la pubblicità di cibi che inducano a dannosi stili di vita alimentare forse si può intervenire sugli apparecchi televisivi con un bell’interruttore temporizzato e intelligente.
(da Dica33.it)