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Vade retro succo

Bevande gassate e altri ‘drink’ con aggiunta di zucchero, come i succhi di frutta non naturali, vengono ormai considerate come uno dei fattori di rischio più facili da rimuovere nella lotta contro aumento di peso e diabete. Basterebbe ridurne drasticamente in consumi. Un recente studio dell’American Journal of Epidemiology fornisce al riguardo ulteriori che rafforzano […]

Bevande gassate e altri ‘drink’ con aggiunta di zucchero, come i succhi di frutta non naturali, vengono ormai considerate come uno dei fattori di rischio più facili da rimuovere nella lotta contro aumento di peso e diabete. Basterebbe ridurne drasticamente in consumi. Un recente studio dell’American Journal of Epidemiology fornisce al riguardo ulteriori che rafforzano le teorie dell’associazione succo di frutta-diabete anche all’interno delle comunità asiatiche, una tipologia di consumatori finora poco esplorata.
Lo studio pubblicato è stato condotto su un vasto campione della popolazione cinese di Singapore di età compresa tra i 45 e i 74 anni di età e ha stabilito una percentuale di rischio sicuramente maggiore (indice di rischio relativo 1,42, cioè quasi una volta e mezza) di sviluppare il diabete di tipo 2 tra gli individui che hanno dichiarato di consumare in media almeno due bevande zuccherate a settimana. Fattore di rischio in più, per i cinesi di Singapore, anche nel caso di consumo di succhi di frutta, anche se qui il valore si attesta su 1,29. Il rischio relativo viene calcolato rispetto agli individui che invece dicono di consumare solo occasionalmente bibite gassate e succhi. Le percentuali di rischio aumentano in coloro che mostrano di accumulare più peso a parità di comportamento alimentare. Chi è aumentato di almeno tre chilogrammi nell’arco di cinque anni, ha una percentuale di rischio diabetico relativo che arriva a 1,7.