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Differenze di genere e azioni medico-legali contro i medici: risultati di una revisione sistematica della letteratura e metanalisi

A cura di Patrizia Li Volsi per il Gruppo AMD: Donna

27 novembre 2015 (Gruppo ComunicAzione) – E’ stata recentemente pubblicata sulla rivista BMC Medicine (1) una revisione sistematica della letteratura e metanalisi, curata da Emily Unwin (Londra, Regno Unito) e coll., che ha avuto come obiettivo di indagare la relazione tra scarse prestazioni professionali e sesso maschile, argomento complesso e con studi dai risultati ancora conflittuali. Gli autori hanno utilizzato i data base MEDLINE, EMBASE e PsycINFO per associare al sesso del medico tutte le azioni medico-legali in diversi paesi, sulla base di articoli apparsi dal 1998 al 2013 (più di 40.000 casi). La qualità degli studi è stata valutata con la scala di Newcastle-Ottawa.

L’analisi ha evidenziato che i medici maschi hanno due volte e mezza più probabilità delle donne medico di incorrere in azioni medico-legali. Tale esito si è mantenuto negli anni, in disegni di studi diversi e in diversi paesi, per cui sembra consistente. Più difficile individuare le cause della maggior probabilità dei medici maschi di dover affrontare problematiche medico-legali; verosimilmente, esse sono complesse e multifattoriali, ma il primo passo è riconoscere che la differenza esiste.

Le scuole di medicina, i ricercatori e le autorità competenti dovrebbero lavorare insieme per riconoscere le differenze tra i sessi che generano maggior contenzioso medico-legale con l’intento di supportare il miglioramento professionale dei medici e la sicurezza dei pazienti.

In conclusione, la medicina di genere, chiarendo differenze tra i sessi non ancora del tutto note, può anche aiutare i sistemi sanitari a migliorare le prestazioni riducendo i costi legati alla malpractice.

 

1) BMC Med 2015 Aug 13;13:172

PubMed


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