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L’evolocumab abbatte il “colesterolo cattivo”

A cura di Antonella Senesi per il Gruppo AMD: Vascolare

23 novembre 2015 (Gruppo ComunicAzione) – Al congresso 2015 della Società Europea di Cardiologia, svoltosi recentemente a Londra, sono state presentate le nuove analisi dei dati disponibili relativi all’evolocumab. Evolocumab è un anticorpo monoclonale interamente umano che inibisce la proproteina convertasi subtilisina/kexina (PCSK) di tipo 9, una proteina che riduce la capacità del fegato di rimuovere il colesterolo LDL dal sangue. Nell’analisi a un anno degli studi di estensione a lungo termine il trattamento con evolocumab in aggiunta alla standard of care è stato ben tollerato e l’efficacia è stata mantenuta con una riduzione media del 56% del colesterolo LDL a un anno rispetto al basale vs. il 12% ottenuto con la sola terapia tradizionale. L’analisi aggregata ha incluso pazienti intolleranti alle statine.

Inoltre, dati provenienti da un’altra analisi presentata al medesimo congresso hanno mostrato che la somministrazione di evolocumab 140 mg ogni 2 settimane o 420 mg al mese era clinicamente equivalente in tutti i sottogruppi di pazienti di quattro studi in fase III della durata di 12 settimane.

L’importante mole di dati che sono stati presentanti a Londra, in uno dei congressi più autorevoli a livello scientifico internazionale, ha confermato l’innovazione e la validità di evolocumab in termini di efficacia, sicurezza e tollerabilità.

E’ stato anche evidenziato nuovamente quanto l’ipercolesterolemia sia sottodiagnosticata e non adeguatamente trattata. Per questo evolocumab può aprire nuove prospettive nel trattamento di tale patologia.

Il farmaco è già stato approvato dalla Commissione Europea per la commercializzazione in Europa per il trattamento di pazienti con colesterolo non adeguatamente controllato che necessitano di una ulteriore importante riduzione delle LDL.

 

Drugs 2015;75:1567-73

PubMed


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