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EASD: nuove raccomandazioni 2023 per la gestione nutrizionale del diabete

Punti chiave

Domanda: Quali novità sono emerse dalle raccomandazioni DNSG/EASD 2023 sulla gestione nutrizionale nel diabete?

Risultati: È stata pubblicata, aggiornando le raccomandazioni del 2004, una revisione degli studi (metanalisi e revisioni sistematiche) sulle indicazioni nutrizionali da applicare nella pratica clinica, condotta con il metodo GRADE. L’aggiornamento fornisce una guida per la gestione nutrizionale nel diabete, indicando una gamma di alimenti e modelli dietetici, con raccomandazioni chiave per le persone con diabete, in gran parte simili a quelli per la popolazione generale. I messaggi importanti sono di consumare alimenti vegetali come cereali integrali, verdure, frutta intera, legumi, noci, semi e oli vegetali non tropicali e non idrogenati, riducendo al minimo il consumo di carni rosse e lavorate, sodio, bevande zuccherate e cereali raffinati. Non sono consigliate diete “estreme” ad alto contenuto di carboidrati (>70%) o quelle a contenuto di carboidrati molto basso (<40%) come le chetogeniche.

Significato: Il documento introduce alcune importanti novità sulla gestione nutrizionale nel diabete, con un focus sulla prevenzione e la remissione del diabete tipo 2, sottolineando come, accanto ad altri capisaldi della gestione della patologia, le indicazioni nutrizionali hanno il potenziale di migliorare i livelli glicemici e ridurre il rischio di sviluppare le complicanze del diabete, con conseguente miglioramento della qualità di vita.


A cura di Gabriella Garrapa

2 maggio 2023 (Gruppo ComunicAzione) – Le nuove raccomandazioni dietetiche per la gestione del diabete sono state prodotte dal Diabetes and Nutrition Study Group (DNSG) e dalla European Association for the Study of Diabetes (EASD), aggiornando le raccomandazioni del 2004. Il documento, pubblicato sulla rivista Diabetologia, fornisce raccomandazioni e commenti, basati sull’evidenza con metodo GRADE (Grading of Recommendations, Assessment, Development and Evaluations), sui macronutrienti, alimenti, modelli dietetici e sullo stile di vita per la prevenzione e la gestione del diabete tipo 2 (DT2).

I punti chiave delle raccomandazioni nutrizionali

Prevenzione del DT2

  • Le persone con sovrappeso o obesità sono ad aumentato rischio di DT2 e dovrebbero mirare almeno al 5% di perdita di peso adottando un intensivo intervento sullo stile di vita, con una dieta a ridotto consumo energetico e aumento dell’attività fisica. Grado evidenza: Alto.
  • Una attività fisica e un introito calorico appropriato sono raccomandati per il mantenimento a lungo termine di una forma fisica sana. Grado evidenza: Alto.
  • Raggiungere una combinazione di comportamenti a basso rischio, come seguire modelli di dieta sana (ad es. mediterranea, nordica, vegetariana), svolgere attività fisica regolare, evitare il sovrappeso e l’obesità, la cessazione dal fumo. Grado evidenza: Moderato.

Bilancio energetico e gestione del peso nel diabete

  • Le persone con diabete in sovrappeso od obesità dovrebbero seguire trattamenti, supportati da prove basate sull’evidenza, per raggiungere e mantenere il calo ponderale. Grado evidenza: Alto.
  • Diversi modelli di diete dimagranti possono essere utilizzati per il calo ponderale, con il supporto di professionisti della salute. Grado evidenza: Alto.
  • Prodotti con formula a basso consumo energetico, completi dal punto di vista nutrizionale, possono essere utilizzati temporaneamente per il calo ponderale, come sostituzione totale della dieta o di 1-2 pasti al giorno. È possibile utilizzare anche 1 pasto/giorno o 3-6 pasti/settimana per il mantenimento della perdita di peso a lungo termine. Grado evidenza: Moderato.
  • Per il calo ponderale non sono raccomandate diete estreme ad alto contenuto di carboidrati (CHO) né le chetogeniche a contenuto di CHO molto basso. Grado evidenza: Alto.
  • La remissione del DT2 (HbA1c <48 mmol/mol [<6,5%] senza farmaci ipoglicemizzanti) in persone che sono in sovrappeso od obese, può essere raggiunta attraverso un calo ponderale consistente. Grado evidenza: Alto.
  • Per ottenere un calo ponderale sufficiente (10-15% del peso corporeo o maggiore) a indurre la remissione del DT2, può essere utilizzato un programma a basso consumo energetico (ad es. 3500 kJ/giorno [840 kcal/giorno] per 12-20 settimane), fornito da professionisti sanitari qualificati, con adeguamento dei farmaci ipoglicemizzanti e antipertensivi. Si raccomanda il supporto per il mantenimento del calo ponderale a lungo termine. Grado evidenza: Alto.

Assunzione dei carboidrati nella gestione del diabete

  • È accettabile un’ampia gamma nell’assunzione di CHO, fatte salve le raccomandazioni relative al consumo di fibre alimentari, zuccheri, grassi saturi e proteine. Grado evidenza: Moderato.
  • Non sono raccomandate assunzioni di CHO molto basse, come nelle diete chetogeniche. Grado evidenza: Moderato.
  • Dovrebbe essere incoraggiato il consumo di alimenti naturalmente ricchi in fibre alimentari. Grado evidenza: Alto.
  • L’assunzione di fibre alimentari dovrebbe essere di almeno 35 g al giorno (4 g per 1000 kJ). Grado evidenza: Moderato.
  • Cereali integrali, verdure, legumi, semi, noci e frutti interi dovrebbero essere raccomandati come fonti di fibre alimentari. Grado evidenza: Moderato.
  • -Gli alimenti arricchiti di fibre e gli integratori di fibre dovrebbero essere presi in considerazione quando non è possibile un’assunzione sufficiente con la sola dieta. Grado evidenza: Moderato.
  • Diete a basso indice glicemico o a basso carico glicemico possono essere raccomandate, a condizione che la loro composizione sia coerente con le raccomandazioni dietetiche generali per fibre alimentari, zuccheri, grassi saturi e proteine. Grado evidenza: Moderato.
  • L’assunzione di zuccheri semplici o aggiunti dovrebbe essere inferiore al 10% dell’apporto energetico totale. Grado evidenza: Moderato.
  • Possono essere utilizzati dolcificanti non calorici per sostituire gli zuccheri negli alimenti e nelle bevande. Grado evidenza: Moderato.
  • Il conteggio dei CHO può essere un approccio utile per determinare la dose di insulina durante i pasti. Grado evidenza: Moderato.

Assunzione dei grassi nella gestione del diabete

  • I grassi alimentari dovrebbero provenire principalmente da alimenti ricchi di grassi mono e polinsaturi, come noci, semi e oli vegetali non tropicali e non idrogenati. Grado evidenza: basso.
  • L’assunzione di grassi saturi e trans dovrebbe comprendere rispettivamente <10 e <1% dell’energia totale. Grado evidenza: basso.
  • Quando si riducono i grassi saturi, la sostituzione dovrebbe essere principalmente con grassi polinsaturi di origine vegetale contenente sia acidi grassi n-6 sia n-3, e grassi monoinsaturi che si trovano in noci, semi e oli vegetali non tropicali non idrogenati. Grado evidenza: basso.

Assunzione di proteine nella gestione del diabete

  • Per persone normopeso con diabete di età <65 anni e con una velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) >60 ml/min/1,73 m2, è consigliato un apporto proteico del 10-20% dell’energia totale. Assunzioni maggiori (15-20%) sono raccomandati per quelli di età ≥65 anni. Grado evidenza: basso.
  • Per le persone con DT2 in sovrappeso od obesità e con eGFR >60 ml/min/1,73 m2 può essere consigliato a breve termine (fino a 12 mesi), nel contesto di una dieta dimagrante, un apporto proteico del 23-32%. Grado evidenza: basso.
  • Per persone con nefropatia diabetica moderata (fase 3a: eGFR <60 ma >45 ml/min/1,73 m2) si raccomanda un apporto proteico del 10-15%. Grado evidenza: basso.

Modelli dietetici tradizionali e diete terapeutiche nella gestione del diabete

Una varietà di modelli dietetici enfatizza il consumo di cereali integrali, verdure e frutta, legumi, noci, semi e oli vegetali non tropicali non idrogenati, minimizzando il consumo di carne (soprattutto carni rosse e lavorate), bevande zuccherate, dolci e cereali raffinati. Tali modelli includono:

  • La dieta mediterranea: migliora la glicemia e altri fattori di rischio cardiometabolici (evidenza moderata), riduce il rischio delle malattie cardiovascolari e della mortalità per tutte le cause (evidenza basso-moderata).
  • Il modello dietetico nordico: con cereali integrali (segale, orzo e avena), bacche, frutta (mele, pere), ortaggi, legumi, pesce, noci e olio di colza e latticini a basso contenuto di grassi, migliora il BMI (evidenza alta) e gli altri fattori di rischio cardiometabolici, riduce il rischio delle malattie cardiovascolari (evidenza basso-moderata).
  • Uno schema alimentare vegetariano: migliora la glicemia e gli altri fattori di rischio cardiometabolici (evidenza moderata).

Conclusioni

Nelle loro conclusioni gli autori affermano che sebbene tutti i tipi di dieta siano ugualmente efficaci per la gestione ponderale, i rischi per la salute potrebbero differire fra le varie diete dimagranti. Non sono consigliate diete “estreme” ad alto contenuto di CHO (>70%) o quelle a contenuto di CHO molto basso (<40%), come le chetogeniche, che sono state associate a ipoglicemia, chetoacidosi, carenze vitaminiche e minerali e a una maggiore mortalità. Nel documento viene prestata molta attenzione al coinvolgimento della persona – con le sue preferenze, cultura, contesto – sottolineando che il processo decisionale deve essere condiviso, per un miglioramento della qualità di vita.


Diabetologia 2023, Apr 17. Online ahead of print

PubMed


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