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Effetti a lungo termine di aborto spontaneo in donne con o senza diabete gestazionale

16 febbraio 2015 (Congresso Medico) – Le ultime linee-guida dell’American Heart Association per la prevenzione delle malattie cardiovascolari nelle donne descrivono il diabete gestazionale (GDM) come importante fattore di rischio cardiovascolare oltre a sottolinearne il forte ruolo predittivo nello sviluppo del diabete.

Diversi studi hanno peraltro analizzato e confermato l’associazione fra GDM e morbilità cardiovascolare materna a lungo termine, tuttavia carenze metodologiche rendono difficile generalizzarne i risultati per esempio perché basati su pazienti che riportavano autonomamente la loro storia clinica o condotti in gruppi selezionati. Per ovviare a tali bias, in uno studio di coorte recentemente pubblicato dal Dott.B. Pintaudi (Istituto Mario Negri Sud, Chieti) e coll. sulla rivista Diabetologia, sono stati presi in esame dati derivanti da schede di dimissioni ospedaliere, registri anagrafici e database di prescrizioni farmacologiche di donne in gravidanza nella regione Puglia nel periodo fra il 2002 e il 2010.

L’endpoint primario era l’incidenza di diabete mellito tipo 2 (DMT2) nelle donne con precedente GDM rispetto alle gravide normoglicemiche e valutare il ruolo dell’aborto spontaneo nel differenziare il rischio. Endpoint secondario dello studio era valutare il rischio di eventi cardiovascolari in termini di ospedalizzazioni.

Grazie all’utilizzo di una tecnica statistica avanzata (propensity score matching) è stato possibile confrontare ogni donna con GDM (n = 3851) con 3 donne senza GDM (n = 11.553) con caratteristiche del tutto simili in termini di età, utilizzo farmaci antipertensivi e antitrombotici e distretto di provenienza. La presenza di GDM è risultata associata a un rischio di sviluppare DMT2 di 26 volte superiore rispetto alle donne senza GDM. Tra le donne con GDM e gravidanza esitata in aborto spontaneo il rischio di sviluppare DMT2 era circa il doppio rispetto alle donne con GDM e gravidanza a termine. Rispetto alle donne con gravidanza normale il rischio di sviluppare DMT2 era 47 volte più alto per le donne con simultanea presenza di GDM e aborto spontaneo nella medesima gravidanza. La presenza del solo aborto spontaneo, senza GDM, era comunque in grado di aumentare il rischio di DMT2, quasi raddoppiandolo. Riguardo agli outcome secondari, la presenza di GDM era associata a un rischio più che doppio di sviluppare eventi cardiovascolari, in particolare ospedalizzazioni per scompenso cardiaco, vasculopatia periferica e cardiopatia ischemica, e la concomitanza di GDM e aborto spontaneo era in grado di aumentare ulteriormente il rischio di eventi cardiovascolari mentre una storia di aborto spontaneo senza GDM non ne aumentava il rischio.

Lo studio suggerisce che sarebbe necessario che tutte le donne affette da GDM seguissero dei percorsi di follow-up e di cura specifici dopo la gravidanza, visto l’elevato rischio di diabete e di patologia cardiovascolare, soprattutto nel caso che questa sia esitata in aborto spontaneo.

 

1) Diabetologia 2015;58(1):67-74

PubMed


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