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Efficacia delle statine nel ridurre il rischio di sviluppare insufficienza renale acuta dopo angiografia coronarica

A cura del Gruppo AMD: Vascolare

Congresso Medico (30 gennaio 2015) – L’insufficienza renale acuta (IRA) è una frequente complicanza da uso di mezzo di contrasto (mdc). Il meccanismo patogenetico è multifattoriale e ancora non del tutto noto. Fino ad ora l’unico trattamento in grado di ridurre il rischio di IRA è stata l’idratazione, ma nell’ambito del crescente interesse riguardo all’azione pleiotropica delle statine, diversi studi hanno valutato l’effetto di questa classe farmacologica sul rischio di sviluppare IRA da mezzo di contrasto.

Il Dott. Sumeet Gandhi (Hamilton, Ontario; Canada) e coll. hanno recentemente pubblicato, sulla rivista The American Journal of Medicine (1), una metanalisi di studi per valutare l’impatto delle statine sul rischio di IRA, se somministrate prima di una procedura di coronarografia e/o angioplastica coronarica.

L’analisi ha incluso 15 studi nei quali sono state prese in considerazione tutte le molecole della classe farmacologica, sia ad alti che bassi dosaggi.

La metanalisi ha dimostrato che l’uso delle statine prima di un intervento di rivascolarizzazione coronarica o prima di una coronarografia riduce significativamente il rischio di sviluppare IRA da mdc; tale vantaggio è stato osservato nel confronto con placebo, con – tuttavia – una moderata eterogeneità tra gli studi, mentre quando sono state confrontate le alte dosi di statina con le basse dosi o il placebo, si è delineato un chiaro beneficio, senza eterogeneità statistica, a dimostrazione di un reale effetto del trattamento in tutti gli studi valutati.

Inoltre, l’effetto positivo è emerso con tutte le molecole, suggerendo un effetto di classe, ed è apparso ancora più evidente in pazienti ad alto rischio di sviluppare IRA come pazienti diabetici, pazienti con insufficienza renale cronica preesistente o con sindrome coronarica. Non è stata invece osservata alcuna riduzione del rischio in pazienti sottoposti a procedure elettive.

In conclusione, sulla base dei risultati della metanalisi, la terapia con statine dovrebbe essere considerata nei pazienti ad alto rischio di IRA sottoposti a angiografia coronarica o angioplastica, eventualmente anche in pazienti intolleranti visto che l’effetto benefico si ottiene con un trattamento peri-procedurale di breve durata.

 

1) Am J Med 2014;127(10):987-1000

PubMed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.