Il trattamento con statine si dimostra efficace e sicuro in prevenzione primaria anche nel lungo termine
A cura di Riccardo Candido
25 marzo 2016 (Gruppo ComunicAzione) – Ancora oggi, nonostante i numerosi studi disponibili abbiano chiaramente dimostrato l’efficacia in termini di riduzione della mortalità e degli eventi cardiovascolari delle statine, si sollevano dubbi sulla sicurezza di tali farmaci nel trattamento a lungo termine soprattutto in prevenzione primaria. Il follow-up nel tempo dei trial che hanno coinvolto le statine ci permette però di comprendere a pieno la sicurezza e l’efficacia di questa classe di farmaci.
Uno studio recentemente pubblicato da Ian Ford (Glasgow, United Kingdom) e coll.sulla rivista Circulation ha valutato l’impatto, a lungo termine, su mortalità e morbilità, della terapia con statine in una coorte di uomini, in prevenzione primaria, ad alto rischio cardiovascolare.
Lo studio WOSCOPS è stato un trial di prevenzione primaria che ha coinvolto uomini anziani (45-64 anni) con elevati livelli di colesterolo LDL. 6595 uomini erano stati randomizzati a ricevere pravastatina 40 mg una volta al giorno o placebo per un tempo medio di 4,9 anni. L’analisi delle cartelle cliniche elettroniche ha permesso di effettuare una valutazione degli eventi maggiori nell’arco di 20 anni nella popolazione coinvolta nello studio. Gli uomini in trattamento attivo con pravastatina evidenziavano, anche dopo 20 anni, una riduzione della mortalità per tutte le cause (HR 0,87; IC 95%: 0,80-0,94; p = 0,0007), attribuibile principalmente a una diminuzione del 21% nella mortalità cardiovascolare (HR 0,79; IC 95%: 0,69-0,90; p = 0,0004). Non c’era alcuna differenza nei tassi di mortalità non cardiovascolare o per tumore fra i gruppi. Le ospedalizzazioni erano globalmente inferiori nel gruppo trattato con statine (del 18% per ogni evento coronarico, p = 0,002; del 24% per infarto miocardico, p = 0,01; e del 35% per insufficienza cardiaca, p = 0,002). Non ci sono state differenze significative tra i gruppi nelle ospedalizzazione per cause non-cardiovascolari.
In conclusione, il trattamento con statine si associa a una migliore sopravvivenza, a una sostanziale riduzione degli eventi cardiovascolari e a una sicurezza nel tempo. Questi dati supportano l’ampio utilizzo di questi farmaci anche in prevenzione primaria nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare.
Circulation. 2016 Feb 10. [Epub ahead of print]
AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.