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Mortalità cardiovascolare e correlata alle epatopatie: effetti dei GLP-1 RA nel diabete tipo 2

Punti chiave

Domanda: Nei soggetti con DT2, senza epatite virale, il rischio di malattie cardiovascolari, cirrosi, mortalità correlata all’epatopatia e mortalità cardiovascolare è simile fra chi assume o non assume i GLP-1 RA?

Risultati: I dati di uno studio di coorte prospettico che ha coinvolto 31.183 utilizzatori e 31.183 non utilizzatori di GLP‑1 RA nel periodo 2008-2018, i cui dati sono stati estratti dal database di ricerca sull’assicurazione sanitaria nazionale di Taiwan, dice che l’uso del GLP‑1 RA si associava a un rischio inferiore di morte per tutte le cause, di eventi cardiovascolari, di mortalità cardiovascolare e correlata all’epatopatia (morte per cirrosi epatica, cirrosi scompensata, insufficienza epatica, epatocarcinoma). Tuttavia, non si è osservata alcuna differenza significativa nel rischio di sviluppo di cirrosi epatica, insufficienza epatica e carcinoma epatocellulare rispetto a quanti non assumevano GLP‑1 RA. I pazienti con una durata maggiore nell’uso di GLP-1RA, rispetto a non utilizzatori, hanno presentato un minor rischio mortalità per tutte le cause, di mortalità epatica e cardiovascolare e di eventi cardiovascolari.

Significato: Questo studio di coorte ha mostrato che la terapia con GLP‑1 RA, nei pazienti con DT2, si associa a un rischio significativamente più basso di mortalità per tutte le cause, di eventi e morte cardiovascolare e mortalità correlata all’epatopatia, pur senza differenze significative nel rischio di sviluppo di cirrosi, insufficienza epatica e carcinoma epatocellulare.


A cura di Gabriella Garrapa

22 gennaio 2024 (Gruppo ComunicAzione) – Le persone affette da steatosi epatica non alcolica (NAFLD, nonalcoholic fatty liver disease) hanno un rischio di sviluppo del diabete tipo 2 (DT2) aumentato di 2,2 volte; inoltre, la prevalenza globale della NAFLD nel DT2 è elevata, pari al 55-70%. La glucotossicità e la lipotossicità nel DT2, con coesistenza di NAFLD, causano un aumento significativo dello stress ossidativo e della disfunzione mitocondriale: ciò rende le persone con DT2 e NAFLD più soggette a sviluppare steatoepatite non alcolica (NASH, nonalcoholic steatohepatitis), fibrosi, cirrosi, tumori epatici, mortalità correlata all’epatopatia e mortalità cardiovascolare. Alcuni studi hanno dimostrato risultati promettenti nell’arresto della progressione del NAS (alla biopsia punteggio di attività NAFLD), tuttavia non vi sono pubblicazioni sull’effetto preventivo dei GLP-1 RA sulla cirrosi. Inoltre, attualmente nessun farmaco è approvato per il trattamento di NAFLD e/o NASH e non ci sono studi, in persone con DT2, che abbiano valutano i GLP-1 RA in relazione alla cirrosi e alla mortalità correlata all’epatopatia.

Su BMC Medicine è stato recentemente pubblicato uno studio di coorte prospettico per confrontare i rischi di malattie cardiovascolari, cirrosi epatica, mortalità correlata alle epatopatie (morte per cirrosi, cirrosi scompensata, insufficienza epatica, epatocarcinoma) e mortalità cardiovascolare in pazienti con DT2 utilizzatori o non utilizzatori di GLP-1 RA. I dati sono stati estratti dal database di ricerca sull’assicurazione sanitaria nazionale di Taiwan, identificando le persone con diagnosi di DT2 fra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2018, con esclusione di quelle affetti da epatite virale o patologie legate all’alcol. Lo studio ha coinvolto 31.183 soggetti ai quali era stata prescritta terapia con GLP‑1 RA e 31.183 persone non in terapia con quella classe di farmaci, utilizzando un metodo di corrispondenza 1 a 1. La mediana del follow-up è stata di 2,19 (1,35, 3,52) e 2,14 (1,19, 3,68) anni per chi assumeva o non assumeva GLP-1 RA, con tassi di incidenza di mortalità per tutte le cause pari a 13,06 e 5,67 per 1000 persone-anno, rispettivamente.

L’uso di GLP-1 RA si associava a un rischio significativamente più basso nell’incidenza cumulativa di morte correlata all’epatopatia (HR 0,32, IC 95% 0,13-0,75), morte per tutte le cause (HR 0,48, IC 95% 0,43-0,53 p <0,001), eventi avversi cardiovascolari maggiori (HR 0,92, IC 95% 0,86-0,99) e morte cardiovascolare (HR 0,57, IC 95% 0,45-0,72), ma senza differenze significative nel rischio di sviluppo di cirrosi (HR 1,10, IC 95% 0,88-1,37), insufficienza epatica (HR 0,92, IC 95% 0,66-1,30) e carcinoma epatocellulare (HR 0,91, IC 95% 0,59-1,40).

Rispetto al non utilizzo di GLP-1 RA, una durata cumulativa di ≧90 giorni di GLP-1 ha mostrato un rischio significativamente più basso di complicanze epatiche e morte (p = 0,0045).

Nelle loro conclusioni i ricercatori affermano che la terapia con GLP-1 RA, in persone con DT2 senza epatite virale, si associa a un rischio significativamente più basso di malattie cardiovascolari, mortalità cardiovascolare o correlata all’epatopatia rispetto al non utilizzo, anche se non si è osservata una prevenzione sullo sviluppo di cirrosi, insufficienza epatica e carcinoma epatocellulare. Tali dati suggeriscono che la terapia con GLP-1 RA possa essere indicata per le persone con da DT2 affette da steatosi, NAFLD/NASH, anche se i risultati dovranno essere confermati da ulteriori studi prospettici e RCT.


BMC Medicine 2024;22:8

PubMed


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