Progressione degli outcome microvascolari nel diabete tipo 1 nel Diabetes Control and Complications Trial: ruolo della variabilità glicemica
A cura di Roberta Manti
8 giugno 2017 (Gruppo ComunicAzione) – E’ noto che la moderna modalità di trattamento del diabete tipo 1 tramite terapia insulinica intensiva (rispetto alla terapia convenzionale) è in grado di ridurre sviluppo e progressione delle complicanze microvascolari del diabete tipo 1; tale certezza ci deriva dai risultati del Diabetes Control and Complications Trial (DCCT) in cui gli effetti positivi sono stati quasi completamente spiegati dalla differenza tra i gruppi nei livelli di HbA1c, a loro volta associati con il rischio di tali complicanze.
Il Dott. John M. Lachin (George Washington University, Rockville, Rockville, Maryland; USA) e coll. hanno invece voluto indagare se esistesse nella coorte del DCCT un’associazione tra variabilità glicemica (all’interno e tra profili glicemici trimestrali a 7 punti) e sviluppo/progressione della retinopatia, della nefropatia e della neuropatia autonomica cardiovascolare. I risultati di tale studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Diabetes Care.
Le misure di variabilità comprendevano la media intragiornaliera e aggiornata (nel tempo) della DS, la media delle escursioni glicemiche (mean amplitude of glycemic excursions, MAGE), il valore M e le varianze longitudinali nel corso della giornata, tra i giorni e totali. I metodi di imputazione hanno riempito il 16,3% dei valori glicemici mancanti.
L’associazione di ciascuna misura di variabilità glicemica con il rischio di retinopatia e nefropatia, è stata valutata con modelli proporzionali di Cox, mentre per la neuropatia autonomica cardiovascolare con un modello di regressione logistica longitudinale.
Nessuna misura della variabilità intragiornaliera, corretta per la glicemia media, è risultata associata a uno degli outcome. Solo la media longitudinale del valore M (nel tempo), quando aggiustata per la glicemia longitudinale media e corretta per test multipli utilizzando la procedura Holm, è risultata significativamente associata alla microalbuminuria.
In conclusione, i risultati di questo studio suggeriscono che in pazienti affetti da diabete tipo 1 la variabilità glicemica nel corso della giornata, rilevata da profili glicemici trimestrali, non gioca un ruolo evidente nello sviluppo delle complicanze microvascolari rispetto all’influenza della glicemia media, anche se gli autori stessi sottolineano nelle loro conclusioni che la migliore stima della variabilità glicemica sarebbe stata quella ottenuta con gli attuali sistemi di CGM (continuous glucose monitoring) rispetto all’analisi di profili a 7 punti.
Diabetes Care 2017;40(6):777-83
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