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Terapia incretinica e mortalità nei pazienti con diabete di tipo 2: revisione sistematica e metanalisi

A cura di Francesco Romeo

21 luglio 2017 (Gruppo ComunicAzione) – Un importante studio randomizzato (SAVOR-TIMI 53) (1), pubblicato qualche anno fa, ha arruolato pazienti con diabete mellito tipo 2 (DMT2) con pregressa malattia cardiovascolare (MCV) o con fattori di rischio per MCV e ha dimostrato che il saxagliptin, un inibitore della DPP-4 (DPP-4i), aumentava il rischio di ospedalizzazione e la mortalità rispetto al placebo (5,1 vs. 4,6%).

Lo studio sollevò preoccupazioni sulla sicurezza dei trattamenti con farmaci incretinici nei pazienti con DMT2. Tuttavia, i risultati di altri grandi studi non sono stati coerenti.

Il TECOS (2) e l’EXAMINE (3) in particolare, condotti rispettivamente con sitagliptin e alogliptin, non hanno rilevato alcun significativo aumento della mortalità.

Nella metanalisi pubblicata qualche giorno fa sulla rivista British Medical Journal, (4) Jiali Liu (Chinese Evidence-based Medicine Centre and CREAT Group, Sichuan University, Sichuan, Cina) e coll. hanno cercato di chiarire il rischio di mortalità legato a questi farmaci confrontando i dati di 189 studi clinici randomizzati controllati condotti con agonisti recettoriali del GLP1 (GLP1-RA) o DPP-4i vs. placebo o altri farmaci ipoglicemizzanti.

Sono stati valutati circa 150.000 pazienti e non sono state rilevate differenze in termini di mortalità tra i pazienti che assumevano farmaci incretinici vs. controllo (1925/84 136 vs. 1963/67 478; odds ratio 0,96, IC 95% 0,90-1,02, I2 = 0%; differenza di rischio meno di 3 eventi per 1000 pazienti per oltre 5 anni).

I risultati suggeriscono un possibile beneficio sulla mortalità del trattamento con GLP1-RA ma non con DPP-4i, che avrebbero invece un effetto neutro, anche se i dati a sostegno di tale ipotesi non sono solidi. Le successive analisi di sensibilità non hanno infatti evidenziato differenze significative fra le due classi.

In conclusione, i risultati di questa metanalisi, secondo gli autori, non forniscono alcun sostegno all’ipotesi che il trattamento con incretine si associ a un’aumentata mortalità nei pazienti con DMT2.

Inoltre, saranno necessari ulteriori grandi studi randomizzati e controllati per confermare se vi siano differenze tra il trattamento con GLP1-RA e quello con DPP-4i sulla mortalità per tutte le cause.

1. N Engl J Med 2013;369:1317-26

2. N Engl J Med 2015;373:232-42

3. N Engl J Med 2013;369:1327-35

4. BMJ 2017;357:j2499

PubMed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.