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Diabete No Grazie

10.000 passi al giorno: obiettivo perseguibile e salutare o leggenda metropolitana?

Al di là dei miti e delle leggende metropolitane, camminare fa bene alla salute, migliora il fisico, previene accidenti vari (diabete compreso), ed è una forma di attività fisica facile per tutti. Anche i passi fatti non saranno proprio 10.000 passi…

A cura di Michele Riccio

Alcuni miti non muoiono mai o comunque si perpetuano nel tempo. E l’idea di fare “almeno 10.00 passi al giorno” è uno di questi.

Quello che all’inizio era nato come uno slogan pubblicitario, è diventato nel tempo una sorta di mantra ripetuto da tutti i guru della forma fisica. In realtà, almeno all’inizio, la scelta dei “10.000 passi” era esclusivamente arbitraria e non supportata da alcun dato scientifico. Tutto iniziò nel 1965, quando un’azienda giapponese iniziò a vendere un nuovo tipo di contapassi chiamato Manpo-Kei, che significa “metro dei 10.000 passi”, abbinato a una campagna pubblicitaria denominata FACCIAMO 10.000 PASSI. La soglia scelta era un po’ arbitraria, ma da allora si è fortemente radicata nella coscienza pubblica, anche perché ripresa più volte da altre campagne volte a sollecitare l’attività fisica.

Sebbene i 10.000 passi al giorno siano ormai ampiamente promossi per avere dei benefici per la salute, poche sono però le prove a sostegno di tale raccomandazione. Negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli studisull’argomento, con lo scopo di stabilire un riferimento per le future linee-guida sulla promozione dell’attività fisica.

Coerentemente a questo trend, sulla rivista Lancet è stata di recente pubblicata un’ampia metanalisi, che ha voluto stabilire di quanti passi al giorno abbiamo bisogno per ottenere dei benefici di salute espressi come riduzione della mortalità per tutte le cause. I risultati confermano, in linea di massima, i dati prodotti nei vari studi pubblicati fino a oggi, con alcune precisazioni importanti:

  1. l’età condiziona il numero dei passi necessari; infatti, per gli adulti di età pari o maggiore ai 60 anni la soglia critica è intorno ai 6000-8000 passi al giorno, mentre per gli adulti di età inferiore tale soglia sale sui 8000-10.000 passi al giorno (quindi molto vicina a quanto suggerito dalla consuetudine popolare); non ci sono, invece, dati significativi circa l’intensità e la velocità del passo;
  2. viene indicata una soglia minima di passi (6000 al giorno) al di sotto della quale non ci sono benefici in termini di mortalità;
  3. anche per coloro che fanno più di 10.000 passi al giorno non ci sono maggiori vantaggi sempre in termini di mortalità.

Saranno ovviamente necessari ulteriori studi sull’argomento, se non altro per approfondire l’impatto positivo del camminare sulle complicanze cardiovascolari e metaboliche (come il diabete per esempio). Nel frattempo, possiamo però fare alcune riflessioni:

  • fare 10.000 passi al giorno è un obiettivo lodevole ed è certamente vantaggioso;
  • si tratta di una misura semplice e facile da monitorare per promuovere l’attività fisica, soprattutto considerando che ormai non c’è dispositivo mobile o smartwatch che non inglobi un accelerometro di buona qualità e possa ospitare ottimi applicativi dedicati;
  • il trucco non è tanto quello di mirare a qualche ideale teorico, ma migliorare l’attività fisica nel suo complesso;
  • in qualsiasi caso, prendere l’abitudine di fare una passeggiata quotidiana (qualunque sia l’orario della giornata) darà i suoi frutti indipendentemente dal numero dei passi giornalieri.

In definitiva, il punto è: quando si parla di attività fisica i benefici (alla salute e allo spirito) ci sono comunque e sempre, purché si passi dal non fare nulla al fare qualcosa.


Daily steps and all-cause mortality: a meta-analysis of 15 international cohorts
The Lancet Public Health 7.3 (2022):e219-e228