Marzo 11, 2016 Riccardo Raneri

Il counseling sull’attività fisica: una priorità nella pratica clinica. Il tempo di agire è ora!

A cura di Sara Colarusso 11 marzo 2015 (Gruppo ComunicAzione) – La ricerca scientifica dimostra con ampio consenso come il praticare regolarmente attività fisica (AF) protegga da malattie croniche quali ipertensione arteriosa, diabete mellito tipo 2, obesità, patologie cardiache, declino cognitivo, neoplasie e depressione. Nessun altro intervento terapeutico si associa…

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Febbraio 15, 2016 Riccardo Raneri

Programmi di terapia comportamentale e diabete mellito tipo 2: risultati di una revisione sistematica e di una network metanalisi

A cura di Sara Colarusso 15 febbraio 2016 (Gruppo ComunicAzione) – Gli approcci di terapia educazionale finalizzati all’empowerment della persona con diabete rivestono ormai un ruolo cruciale nel percorso assistenziale di cura, migliorandone gli outcome; è noto infatti che uno stretto controllo glicemico può ridurre il rischio di complicanze microvascolari…

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Febbraio 19, 2016 Riccardo Raneri

Fumo, rischio cardiovascolare e differenze di genere nel diabete di tipo 2: un’analisi osservazionale dello studio ADVANCE

A cura di Enrico Pergolizzi 19 febbraio 2016 (Gruppo ComuincAzione) – Negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse sulla possibile esistenza di importanti e significative differenze tra uomini e donne per quanto riguarda l’impatto dei fattori di rischio su determinati outcome di salute. E’ stato dimostrato che il diabete…

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Febbraio 26, 2016 Riccardo Raneri

L’utilizzo di antidepressivi non sembra essere associato ad alterazioni del metabolismo del glucosio ed al rischio di sviluppare diabete tipo 2

A cura di Riccardo Candido 26 febbraio 2016 (Gruppo ComunicAzione) – Tra i potenziali effetti collaterali degli antidepressivi, secondo alcune evidenze vi sarebbe quello di predisporre al rischio di sviluppare diabete tipo 2, anche se i meccanismi alla base di tale rischio rimangono poco chiari. Uno studio condotto dal Dott.M.A.…

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Marzo 21, 2016 Riccardo Raneri

L’empagliflozin riduce la mortalità e le ospedalizzazioni anche nei soggetti senza storia di insufficienza cardiaca

A cura di Riccardo Candido 21 marzo 2016 (Gruppo ComunicAzione) – Lo studio EMPA-REG OUTCOME ha recentemente dimostrato che il trattamento con l’SGLT2 inibitore, empagliflozin, aggiunto alla terapia standard riduce il rischio di eventi cardiovascolari, morte cardiovascolare e per tutte le cause e ospedalizzazione per insufficienza cardiaca nei pazienti con…

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