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La dichiarazione conclusiva della Sessione chiede al Segretario Generale Ban Ki Moon di sottoporre entro la fine del 2012 delle strategie per facilitare la lotta alle malattie non trasmissibili. Una cosa è sicura: il tema delle malattie croniche non ha ‘presa’ sull’opinione pubblica e sulle organizzazioni non governative. Il summit del 2001 portò alla creazione […]

La dichiarazione conclusiva della Sessione chiede al Segretario Generale Ban Ki Moon di sottoporre entro la fine del 2012 delle strategie per facilitare la lotta alle malattie non trasmissibili. Una cosa è sicura: il tema delle malattie croniche non ha ‘presa’ sull’opinione pubblica e sulle organizzazioni non governative. Il summit del 2001 portò alla creazione del Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria, con miliardi di dollari forniti da governi e fondazioni come la Bill & Melinda Gates Foundation.
Nel 2011 il tema NCD non è uscito dagli ambiti specialistici. L’attenzione dei ‘donors’ continua a essere concentrata su malattie ad alto impatto emotivo. Nel 2007 governi, fondazioni e istituzioni prevalentemente occidentali hanno investito 22 miliardi di dollari per le necessità sanitarie dei Paesi in via di sviluppo. Di questi solo 700 milioni, il 3% sono andati alle malattie non trasmissibili. Il che è controproducente. Ci sono persone in Africa con Aids e diabete che ricevono dalle ONG costose cure per l’Aids ma muoiono perché nessuno segue il loro diabete. Si seguono con molta attenzione le giovani donne sessualmente attive in Africa ma non ci sono i soldi per vaccinarle contro il tumore alle cervice uterina, particolarmente frequente in Africa. Si lotta contro la tubercolosi dimenticando che una persona con la glicemia alterata corre un rischio tre volte superiore alla media di contrarre la TBC.