Il “prediabete” non è uguale per tutti
A cura di Lucia Briatore
Viene chiamato “prediabete” quella condizione che precede e può predisporre allo sviluppo del diabete tipo 2. Nel prediabete si inizia a vedere un aumento dei valori di glicemia che supera il limite di normalità ma non è ancora così elevato da porre una precisa diagnosi di diabete. Generalmente, il rialzo dei valori glicemici è lento e progressivo e non tutte le persone con prediabete svilupperanno il diabete manifesto.Alcuni ricercatori tedeschi hanno studiato un numeroso gruppo di 900 persone con prediabete per oltre 25 anni per cercare di capire meglio cosa porta allo sviluppo del diabete tipo 2. I risultati di questo studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Nature Medicine. Tramite raffinate tecniche statistiche i ricercatori hanno per la prima volta individuato 6 differenti sottogruppi di prediabete. Ciascuno dei sei sottotipi descritti nello studio si distingue per parametri metabolici specifici e si traduce in diversi risultati a lungo termine. Tre sottotipi (cluster 1, 2 e 4) comprendono i tipi più “sani” di prediabete, e sono caratterizzati da sovrappeso più o meno frequente, modesta iperglicemia e marcatori metabolici quasi nella norma. I cluster 3, 5 e 6 sono collegati al più alto rischio di sviluppare il diabete tipo 2 e malattie secondarie cardiovascolari e renali. Il cluster 5 comprende i soggetti con fegato grasso pronunciato, mentre il cluster 3 comprende quelli che hanno una forte predisposizione genetica e una scarsa secrezione insulinica. Il cluster 6 raggruppa i soggetti con un marcato accumulo di grasso viscerale, che presentano un rischio relativamente basso di sviluppare diabete ma un alto rischio di malattie renali e di morte.
Per convalidare ulteriormente questi sei sottotipi, i ricercatori hanno esaminato i dati di un altro studio longitudinale, il Whitehall II., condotto nel Regno Unito, che ha monitorato la salute metabolica di quasi 10.000 soggetti per oltre 20 anni. I sei sottotipi di prediabete individuati dai ricercatori tedeschi si adattano accuratamente anche ai dati inglesi, confermando quindi che il prediabete può essere variamente distinto in diverse classi con diverso rischio metabolico e cardiovascolare.
Questa ricerca apre nuovi e interessanti scenari per la prevenzione del diabete e delle malattie cardiorenali, e si inserisce nell’ampio filone della medicina personalizzata che si sta sempre di più sviluppando anche in ambito diabetologico.
Pathophysiology-based subphenotyping of individuals at elevated risk for type 2 diabetes
Nature Medicine. Published: 4 January 2021