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Diabete No Grazie

Il ritmo giusto: quando e come svolgere l’attività fisica per combattere diabete e sovrappeso!

Due recenti studi hanno cercato di rispondere alla domanda che frequentemente si pongono le persone con diabete: “qual è il momento migliore per fare attività fisica?” Entrambi gli studi indicano che l’orario dell’attività fisica può influenzare la salute, con l’attività mattutina vantaggiosa per la gestione del peso corporeo e la prevenzione del diabete. La regolarità dell’attività fisica sembra essere meno influente.

A cura di Michele Riccio

16 novembre 2023 (Gruppo ComunicAzione) – “Dottore lei mi consiglia sempre di fare attività fisica per la cura del diabete e del mio sovrappeso. Ma quando è meglio farla? La mattina oppure il pomeriggio? O meglio ancora la sera?”

Questa domanda compare, con cadenza quasi regolare, a ogni incontro di terapia educazionale, vuoi di gruppo vuoi interpersonale, fra il paziente e il/i diabetologo/i. Il web, abitualmente interrogato in tal senso, fornisce risposte spesso contraddittorie e non sempre sostenute da adeguata qualità e chiarezza. Ed è a questa domanda che due studi pubblicati di recente hanno cercato di dare una risposta.

Il primo studio

Il primo studio, pubblicato nello scorso settembre su Diabetologia da Chirag J. Patel, professore associato di informatica biomedica alla Harvard Medical School di Boston, Massachusetts (USA), e colleghi, si proponeva di valutare la relazione fra l’attività fisica svolta al mattino, pomeriggio o sera e/o la sua consistenza con il rischio di sviluppare il diabete tipo 2. Sono state monitorate 93.095 persone senza precedenti per diabete tipo 2 tramite un accelerometro da polso per una settimana. L’attività fisica è stata misurata in termini di equivalenti metabolici (MET) e suddivisa in mattina, pomeriggio e sera.

I risultati delle analisi condotte possono essere così riassunti:

  • L’attività fisica svolta al mattino e al pomeriggio è stata associata a un ridotto rischio di sviluppare il diabete tipo 2.
  • L’attività fisica serale non ha mostrato una significativa associazione con il diabete tipo 2.
  • La consistenza nell’attività fisica non ha avuto un impatto significativo sul rischio di diabete tipo 2.
  • L’attività fisica moderata-vigorosa è stata associata a un minor rischio di diabete tipo 2 in tutti i momenti della giornata.

In sintesi, quindi, l’attività fisica svolta al mattino e al pomeriggio sembra ridurre il rischio di diabete tipo 2, mentre l’attività serale non ha lo stesso effetto protettivo. La regolarità dell’attività fisica non sembra influire sul rischio di diabete, e l’attività fisica moderata-vigorosa è associata a un minor rischio di diabete indipendentemente dall’orario in cui viene praticata.

Il secondo studio

Il secondo studio è stato pubblicato invece nell’ottobre appena passato su Obesity da Tongyu Ma, professore del Dip. di Scienze della Salute dell’Università Franklin Pierce, Rindge, New Hampshire (USA), e colleghi, che hanno valutato l’impatto dell’attività fisica moderata-vigorosa (MVPA) sulla gestione del peso corporeo in relazione all’orario in cui essa viene praticata. Hanno così analizzato i dati di 5285 persone partecipanti allo studio National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), condotto fra il 2003 e il 2006.

I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi in base al momento della giornata in cui praticavano la MVPA: mattina, mezzogiorno e sera. I risultati hanno mostrato che c’è una forte associazione lineare fra l’attività MVPA del mattino e l’obesità, mentre nei gruppi di mezzogiorno e sera, l’associazione è meno evidente.

Tra coloro che rispettavano le linee-guida sull’attività fisica sono emerse differenze nei livelli di indice di massa corporea e circonferenza vita in base all’orario dell’attività fisica. In particolare, l’attività MVPA del mattino sembra essere più efficace nel controllo del peso corporeo.

I risultati principali di questo studio sono stati

  • Nel gruppo dell’attività MVPA del mattino è stata osservata una forte associazione tra l’attività fisica e l’obesità.
  • Nei gruppi di mezzogiorno e sera, l’associazione fra MVPA e obesità è risultata più debole.

In sostanza è emerso che l’orario in cui si pratica l’attività fisica può influenzare la sua efficacia nel controllo del peso. L’attività MVPA del mattino sembra dunque essere particolarmente promettente per la gestione del peso, suggerendo che svolgerla nelle prime ore della giornata potrebbe avere vantaggi significativi.

Conclusioni

Considerando nel loro insieme i risultati pubblicati dai due studi citati possiamo quindi desumere che l’orario dell’attività fisica può influenzare con i suoi effetti la salute. L’attività MVPA del mattino sembra più promettente per il controllo del peso corporeo e la riduzione del rischio di diabete di tipo 2. Inoltre, l’attività fisica moderata-vigorosa è stata associata a un minore rischio di diabete indipendentemente dall’orario in cui viene praticata. La regolarità del suo svolgimento non sembra però avere un impatto significativo sul rischio di diabete.

In conclusione, i due studi suggeriscono che la scelta dell’orario per svolgere l’attività fisica potrebbe influenzare positivamente la salute. L’attività del mattino sembra essere particolarmente vantaggiosa sia per la gestione del peso che per la prevenzione del diabete tipo 2. E, come sempre, anche in questo caso sono necessari ulteriori studi per confermare tali risultati e comprendere meglio i meccanismi sottostanti a tale relazione.

Osservazione finale: ancora una volta si conferma, come un mantra, l’affermazione che muoversi e fare attività fisica, anche senza ricorrere a specifiche scelte orarie, fa comunque bene. Farla dunque ovunque e quanto più spesso è possibile.


Association between timing and consistency of physical activity and type 2 diabetes: a cohort study on participants of the UK Biobank
Diabetologia 2023;66;2275-82

The diurnal pattern of moderate-to-vigorous physical activity and obesity: a cross-sectional analysis
Obesity 2023;31(10):2638-47