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Infezioni zoonotiche: mangiare (prodotti animali) con prudenza

La European Food Safety Authority e lo European Centre for Disease Prevention hanno rilasciato a gennaio il rapporto 2008 sulle zoonosi e i casi di contagio di malattie provocate da alimenti contaminati. Le zoonosi sono quelle forme infettive che possono colpire indifferentemente animali e esseri umani. I dati raccolti dalle due agenzie dicono che il […]

La European Food Safety Authority e lo European Centre for Disease Prevention hanno rilasciato a gennaio il rapporto 2008 sulle zoonosi e i casi di contagio di malattie provocate da alimenti contaminati. Le zoonosi sono quelle forme infettive che possono colpire indifferentemente animali e esseri umani. I dati raccolti dalle due agenzie dicono che il numero di casi relativi alle forme principali di zoonosi nei confini dell’Unione Europea sono in diminuzione nel 2008 rispetto al 2007, ma le cifre inducono comunque a esercitare la massima prudenza nelle nostre modalità di interazione con il mondo animale e soprattutto nell’assunzione degli alimenti di origine animale.
Al primo posto per frequenza dei casi riscontrati c’è la campylobacteriosi, un batterio che si annida specialmente nella carne cruda di pollo e ha colpito nel 2008 più di 190 mila europei. Riduzione significativa invece per la salmonellosi che con 131 mila casi registra un calo sul 2007 del 13,5%. E’ molto probabilmente la conseguenza di un piano che gli Stati membri dell’Ue hanno adottato proprio nel 2008 e che ha portato alla riduzione delle infezioni da salmonella riscontrate negli animali.
Tra le altre patologie citate nel rapporto in calo anche i casi di listeria, con 1.381 casi confermati. È questa una malattia con un tasso di mortalità relativamente alto, specie nelle persone anziane e il batterio è stato individuato in alcuni cibi venduti pronti, come i pesci affumicati e le carni e formaggi trattati ad alta temperatura. Altri microorganismi e tossine cui prestare la massima attenzione tra le forme di zoonosi citate, sono la Coxiella burnetii della ‘febbre Q’, l’Escherichia coli, la Yersinia.