Skip to content

Cibo e salute - I video

Diabete No Grazie

Fake news sul cibo

Prevenzione e dintorni

Dialoghi, interviste, spunti utili

News

Video Slow Food

Spunti dalla letteratura

Diabete.it

Incontri sul diabete

Dossier - Le normative per il diabete

EBM

Farmaci

Il cuore del problema

Interviste

Strumenti

L’iPhone mi chiama a mangiar meglio

È davvero internet la nuova frontiera dell’educazione alimentare? Forse no: i telefoni cellulari di nuova generazione permettono di accedere a basi dati e software flessibili e sofisticati come i siti internet con il vantaggio della assoluta portabilità. Giacomo Vespasiani con il suo Team di San Benedetto del Tronto ha descritto l’utilizzo di un software, una […]

È davvero internet la nuova frontiera dell’educazione alimentare? Forse no: i telefoni cellulari di nuova generazione permettono di accedere a basi dati e software flessibili e sofisticati come i siti internet con il vantaggio della assoluta portabilità.
Giacomo Vespasiani con il suo Team di San Benedetto del Tronto ha descritto l’utilizzo di un software, una iPhone app, che consente non solo di stimare le porzioni (attraverso un confronto con immagini immagazzinate in un archivio fotografico), ma anche di registrare la qualità e la quantità degli alimenti assunti nel corso della giornata, di calcolarne il contenuto bromatologico, di effettuare sostituzioni con cibi differenti e di comunicare con medici generalisti, dietologi e diabetologi via sms.
Questo strumento è stato utilizzato sia in un contesto di terapia diabetologica sia per promuovere la riduzione di peso, l’educazione nutrizionale e il consumo di alimenti freschi locali su 115 volontari sovrappeso non diabetici.
La partecipazione al programma, durato 20 settimane, ha favorito una riduzione media del peso di 2,5 chili, una diminuzione media di 3,7 centimetri nel ‘giro vita’ e il calo di un punto nell’indice di massa corporea. Il 55% dei partecipanti ha adottato una dieta più ricca di ortaggi e più consona alla ‘dieta mediterranea’.
Risultati interessanti (anche se ottenuti su un campione non casuale come lo stesso articolo apparso su Diabetes Technology & Therapeutics ammette) a fronte di risorse davvero minime.