Per una salute inossidabile scegli la dieta antiossidante
A cura di Marcello Monesi
L’infiammazione cronica della parete arteriosa è uno dei meccanismi che stanno alla base della formazione delle placche aterosclerotiche e delle patologie che ne derivano (infarto e ictus, per citare le due più temibili). Conosciamo bene i fattori che innescano e promuovono tale processo infiammatorio: diabete, fumo, ipertensione, dislipidemia. In tal senso, anche le abitudini alimentari rivestono un ruolo decisivo, per cui si parla di diete proinfiammatorie, con prevalenza di fritti, carni rosse, grassi animali, alimenti processati, carboidrati raffinati e bibite zuccherate; al contrario le diete con potenziale antinfiammatorio (o antiossidante) tendono a includere verdure a foglia larga (cavoli, spinaci, verza, insalata, bietola), vegetali “arancioni” (zucca, peperoni, fagioli, carote), cereali integrali, frutta (mele, pere, mirtilli, arance, ciliegie, fragole), tè, caffè, vino, olio EVO, pesce.
Uno studio statunitense, recentemente pubblicato sul prestigioso Journal of American College of Cardiology, ha voluto indagare il rapporto esistente tra il potenziale proinfiammatorio dell’alimentazione e il rischio cardiovascolare: a tale scopo sono stati analizzati i dati di circa 210.000 soggetti, di cui 166.000 di sesso femminile, nell’arco di ben 32 anni.
I risultati hanno mostrato piuttosto chiaramente che l’assunzione di cibi proinfiammatori si associa a un maggiore rischio cardiovascolare, in particolare aumentando il rischio di ictus del 28% e di infarto del 46%. In una sottocategoria della popolazione esaminata, la maggiore assunzione di cibi capaci di stimolare l’infiammazione si associava a un aumento dei trigliceridi circolanti e a più bassi livelli di colesterolo “buono”, l’HDL.
I benefici dei cibi antiossidanti non si fermano qui: esistono numerose patologie croniche in cui l’infiammazione gioca un ruolo preponderante e che possono essere parzialmente prevenute da un’alimentazione corretta, tra queste il diabete, il cancro, la depressione, il declino cognitivo e il morbo di Alzheimer. La prevenzione inizia a tavola!
Dietary inflammatory potential and risk of cardiovascular disease among men and women in the U.S.
J Am Coll Cardiol 2020;76(19):2181-93