Scocciare i pazienti non serve a nulla
Sempre più medici si interrogano sull’efficacia del loro modo di consigliare ai pazienti una modifica dello stile di vita. “(Noi medici) siamo noiosi, siamo autoritari” esordisce Margaret McCartney, un medico di medicina generale di Glasgow piuttosto nota sui media, in un commento apparso su BMJ dal titolo ‘Assillare i pazienti non serve a nulla’. “Hai preferito le scale all’ascensore? Fai più esercizio fisico, se no fra 10-20 anni avrai il diabete o un infarto o sarai grasso…”. “Non funziona”, conclude la McCartney, chiedere sacrifici ora per un vantaggio futuro. “Dovremmo invece sottolineare i piaceri immediati che l’esercizio fisico dona (…) l’adrenalina della discesa in bici vale il sudore della salita”. Il benessere che si sente nelle gambe e nelle braccia il giorno stesso in cui si è fatto dell’esercizio, le amicizie che si creano facendo sport in compagnia.
L’azione dei medici dovrebbe essere più rivolta a rimuovere gli ostacoli. Dati alla mano, dobbiamo dire ai genitori che mandare i bambini a scuola in bici o a piedi è più sicuro che accompagnarli in auto. Certo, “dobbiamo avere città dove la bicicletta non è tollerata ma incoraggiata, strade dove è possibile giocare”; strutture sportive nelle quali far entrare le persone cui mancano i soldi o l’autostima per farlo, cioè quelle che ne hanno più bisogno. “Invece dei pazienti dobbiamo, insomma, scocciare gli amministratori e i politici”, conclude Margaret McCartney.
Mc Cartney M. Nagging people is a futile exercise. BMJ 2015; 351