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Usa, obesità infantile: il peso della povertà

Il giovane rampollo ingurgita quantità abnormi di cibo-spazzatura? Bisogna intervenire sulle famiglie, anzi sulle loro ansie e frustrazioni. E non è facile perché purtroppo lo stress è anche il riflesso di una economia in crisi. Sono le conclusioni di studio di due università americane, la Iowa State e la Michigan State, con un team congiunto […]

Il giovane rampollo ingurgita quantità abnormi di cibo-spazzatura? Bisogna intervenire sulle famiglie, anzi sulle loro ansie e frustrazioni. E non è facile perché purtroppo lo stress è anche il riflesso di una economia in crisi. Sono le conclusioni di studio di due università americane, la Iowa State e la Michigan State, con un team congiunto guidato da Craig Gundersen. Merendine, cioccolata e barrette varie spesso non servono a placare i morsi della fame ma a sfuggire dalle tensioni che i giovanissimi captano come antenne. E il dramma è che l’obesità che ne deriva si aggiunge alle condizioni di indigenza economica in cui versano spesso le famiglie più problematiche. Dove il ‘junk food’ può diventare una risorsa primaria.
“Lo stress è legato a doppio nodo con la povertà – ha spiegato Gundersen – A turbare la vita di gente che fatica ad arrivare alla fine del mese sono le privazioni economiche, i sovraccarichi lavorativi, le rate e le assicurazioni da pagare. E le persone finiscono spesso per mangiare troppo e in maniera sbagliata in risposta alle tensioni”.
La ricerca, svolta su un campione di oltre 800 bambini di estrazione sociale bassa, è molto indicativa in questo senso. “Abbiamo visto – prosegue il principale autore del rapporto – che lo stress accumulato dalle madri dei piccoli è un fattore determinante nel sovrappeso di questi bambini”. Il rischio obesità è più elevato nelle case dove il cibo abbonda più che in altre.
“La maggior parte dei bimbi statunitensi vive in case dove cibo e viveri non mancano – concludono i ricercatori – lo stress domestico può costituire un rilevante fattore di rischio per sovrappeso e obesità infantile”. In particolare, la fascia tra i 3 e i 10 anni è quella più a rischio, secondo i ricercatori. Soprattutto perché superati i 10 anni giovani e adolescenti possono trovare rifugio in amicizie e lavoro per evadere dai problemi in casa. Secondo le stime, il 17% dei ragazzi statunitensi tra i 2 e i 19 anni è obeso, mentre il 16% è in sovrappeso.