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L’eccessiva prescrizione di test per l’emoglobina glicata induce un trattamento inappropriato nei soggetti con diabete tipo 2

A cura di Riccardo Candido

29 gennaio 2016 (Gruppo ComunicAzione) – L’appropriatezza prescrittiva rappresenta un aspetto rilevante nella gestione delle persone con diabete soprattutto al fine di garantire una sostenibilità delle cure. Un recente studio americano, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista British Medical Journal, ha valutato gli effetti di una eccessiva prescrizione del test dell'emoglobina glicata (HbA1c) in adulti con diabete di tipo 2 in buon controllo glicemico.

Si tratta di uno studio osservazionale retrospettivo che ha utilizzato un database amministrativo dal 2001 al 2013. I pazienti valutati nello studio erano di età ≥18 anni, affetti da diabete di tipo 2 in controllo glicemico stabilmente buono (due test consecutivi che mostravano un’HbA1c <7,0% entro 24 mesi), non in trattamento insulinico, senza storia di ipoglicemia grave o iperglicemia e non in gravidanza. La frequenza dell’esecuzione dell’HbA1c è stata classificata sulla base di quanto indicato dalle linee-guida in: raccomandata (≤2 volte/anno), frequente (3-4 volte/anno) ed eccessiva (≥5 volte/anno). Le variazioni del regime terapeutico sono state poi verificate entro tre mesi dall’esecuzione del test. Nei 31.545 pazienti valutati nello studio (età media 58 anni; HbA1c media 6,2%) è stata evidenziata una frequenza di test per l’HbA1c eccessiva nel 6% e frequente nel 55% dei soggetti esaminati. Nonostante un buon controllo glicemico al basale, il trattamento è stato ulteriormente intensificato con l'aggiunta di farmaci ipoglicemizzanti orali o insulina nell’8,4% dei pazienti (rispettivamente nel 13, 9 e 7% dei pazienti con esecuzione del test eccessiva, frequente o raccomandata; p <0,001). Rispetto alla frequenza di esecuzione dell’HbA1c raccomandata dalle linee-guida, una esecuzione eccessiva del test era associata a una intensificazione del trattamento (odds ratio 1,35; IC 95% 1,22-1,50).

In questa coorte statunitense di adulti con diabete tipo 2, stabilmente in buon controllo glicemico, oltre il 60% ha eseguito con una frequenza eccessiva il test per l’HbA1c, una pratica associata con un potenziale ipertrattamento con farmaci ipoglicemizzanti. Lo studio risulta di particolare interesse poiché evidenzia come l’eccessiva prescrizione di test di laboratorio possa ingenerare trattamenti inappropriati con conseguente aumento della spesa sanitaria e rischio di maggiori oneri da parte dei pazienti; in aggiunta, sottolinea l’utilità di valutare nella pratica clinica la frequenza con la quale si prescrive l’HbA1c nei soggetti con diabete e il suo potenziale effetto sulle scelte terapeutiche.

 

BMJ 2015 Dec 8;351:h6138

PubMed


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