Se il sale scende l’arteria guarisce
Dopo lo zucchero tocca al sale salire sul banco degli imputati. Il sale infatti porta l’organismo a non eliminare l’acqua in eccesso che rimane nel sangue aumentando la pressione. La pressione alta danneggia il rivestimento interno delle arterie favorendo l’indurimento delle arterie e ostruendo il passaggio del sangue (il che a sua volta aumenta la pressione, è un circolo vizioso).
Nelle persone che hanno la pressione anche solo moderatamente alta (130-159 mmHg di ‘massima’) ridurre il sale nella propria dieta (per esempio non aggiungendolo mai a cibi cotti e mettendone poco in quelli crudi che possono essere insaporiti con aceto, limone, pepe o altre spezie e rinunciando a salumi e altri cibi ad alto contenuto di sale) ha effetti positivi e immediati non solo sulla pressione ma anche sul processo di aterosclerosi.
Lo dimostra uno studio effettuato su un campione a die il vero piccolo di 17 persone di 55-69 anni che per 4 settimane hanno ridotto in modo importante l’apporto di sale nella loro alimentazione. Senza scendere nei particolari è stato dimostrato che riducendo il sale nella dieta la salute delle arterie non solo smette di peggiorare ma migliora: l’aterosclerosi letteralmente regredisce . Questo fa pensare che l’eccesso di sale nella dieta abbia un effetto non solo ‘idraulico’ e indiretto ma anche biochimico e diretto sulle arterie.
Kristen L. Jablonski, et al
Dietary Sodium Restriction Reverses Vascular Endothelial Dysfunction in Middle-Aged/Older Adults With Moderately Elevated Systolic Blood Pressure
Journal of the American College of Cardiology 22 January 2013: Vol. 61, No. 61, pp. 344-345