Una sana alimentazione fa la differenza anche per chi segue delle terapie
Molti lavori hanno studiato il rapporto fra alimentazione e rischio cardiovascolare in una popolazione ‘sana’. E’ noto che una dieta sana, variata e moderata, ricca di fibre e povera di grassi animali riduce il rischio di diabete e di problemi cardiovascolari. Ma questo vale anche per chi il diabete già ce l’ha e lo cura con insulina o farmaci? Vale anche per chi ha già avuto un infarto o un ischemia o in ictus e prende le medicine del caso? La risposta è sì.
Analizzando due studi internazionali Trascend e Ontarget che hanno seguito 31 mila persone con diabete e/o malattie cardiovascolare i ricercatori di hanno visto che mediamente una persona su 6 ha avuto un evento cardiovascolare nei cinque anni di durata dello studio. Ebbene tra i pazienti che avevano seguito una dieta più vicina alle linee guida di una corretta alimentazione il tasso di eventi cardiovascolari è stato nettamente inferiore rispetto ai pazienti che avevano le abitudini alimentari più lontane. La differenza è stata del 14% per gli infarti, del 19% per gli ictus e di ben il 35% per gli eventi mortali e questo a prescindere dalla terapia adottata.
Epidemiology and Prevention
Relationship Between Healthy Diet and Risk of Cardiovascular Disease Among Patients on Drug Therapies for Secondary Prevention
A Prospective Cohort Study of 31 546 High-Risk Individuals From 40 Countries
Mahshid Dehghan, PhD; Andrew Mente, PhD; Koon K. Teo, PhD; Peggy Gao, MSc; Peter Sleight, DM; Gilles Dagenais, MD; Alvaro Avezum, MD; Jeffrey L. Probstfield, MD; Tony Dans, MD; Salim Yusuf, DPhil; on Behalf of the Ongoing Telmisartan Alone and in Combination With Ramipril Global End Point Trial (ONTARGET)/Telmisartan Randomized Assessment Study in ACEI Intolerant Subjects With Cardiovascular Disease (TRANSCEND) Trial Investigators
irculation.
2012; 126: 2705-2712