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Efficacia e sicurezza delle statine nella NAFLD

9 febbraio 2015 (Congresso Medico) – La NAFLD (non-alcoholic fatty liver disease) è la più comune causa di epatopatia cronica nei paesi occidentali e sta diventando un problema di salute pubblica emergente in considerazione dell’elevata prevalenza; si correla all’insulino-resistenza ed è associata frequentemente a obesità, ipertensione arteriosa, dislipidemia e diabete tipo 2. I pazienti affetti da NAFLD presentano inoltre un aumentato rischio cardiovascolare e la coronaropatia risulta una delle più frequenti cause di morte.

Le statine stanno diventando una delle classi di farmaci più prescritte nel mondo e il loro utilizzo ha dimostrato ridurre significativamente gli eventi cardiovascolari in numerosi trial clinici randomizzati e controllati di intervento, tuttavia esse sono spesso sottoutilizzate nei pazienti con steatosi epatica non alcolica e molti medici sono preoccupati nel prescriverle a pazienti con elevazione persistente degli enzimi epatici o con segni di malattia epatica attiva.

In una recente review pubblicata dal Dott.D. Pastori (Università Sapienza, Roma) e coll. sulla rivista Digestive and Liver Disease (1), sono stati analizzati i dati della letteratura internazionale per riassumere le evidenze disponibili in merito all’utilizzo delle statine in pazienti con NAFLD.

Una moltitudine di dati ottenuti da studi clinici randomizzati controllati su coorti numerose ha dimostrato chiaramente che le statine a dosaggi da basso a moderato sono sicure e presentano una tossicità epatica molto bassa, per cui il loro utilizzo nella dislipidemia associata a NAFLD è raccomandata in ragione dell’elevato rischio cardiovascolare. Rimane invece ancora motivo di dibattito l’utilizzo della statina come trattamento della NAFLD: alcuni dati suggeriscono che possa migliorare i livelli degli enzimi epatici, ma non ci sono ancora dati convincenti relativamente al quadro istologico e all’evoluzione fibrotica del danno epatico in corso di terapia. Ulteriori studi clinici randomizzati controllati di adeguata numerosità del campione e durata sono necessari per definire l’efficacia della terapia con statina come trattamento della NAFLD.

 

1) Dig Liver Dis 2015;47(1):4-11

PubMed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.