INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED INERZIA TERAPEUTICA: POSITION SOCIETARIA 2022
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A cura di Marina Valenzano
19 dicembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Il documento di consenso internazionale pubblicato recentemente su Lancet Diabetes & Endocrinology fornisce un inquadramento metodologico per l’utilizzo dei sensori glicemici negli studi clinici prospettici. Sono stati infatti definiti i primi criteri per la selezione dei dispositivi, la raccolta e l’analisi dei dati del monitoraggio. Anche per quanto riguarda il CGM, di conseguenza, occorrerà prestare più attenzione alla voce “materiali e metodi”.
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A cura di Fabrizio Diacono
12 dicembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Pubblicate nel novembre 2022, le nuove linee-guida KDIGO forniscono importanti indicazioni relative al trattamento e alla gestione della persona con diabete e malattia renale cronica. Anche se elaborate da un punto di vista differente da quello del diabetologo, esse rappresentano comunque un arricchimento e un’occasione di confronto per migliorare la nostra pratica clinica.
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A cura di Michele Riccio
5 dicembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – In un recente studio pubblicato sul JACC vengono evidenziati i benefici del SGLT2 inibitore canagliflozin sulla mortalità cardiovascolare e sulle ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca nelle persone con diabete tipo 2, indipendentemente dalla funzionalità renale e dall’albuminuria.
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A cura di Gabriella Garrapa
28 novembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Uno studio osservazionale di coorte evidenzia come la presenza di danno renale precoce, valutata mediante la variazione del filtrato glomerulare e del rapporto albumina/creatinina urinaria, ovvero gli indicatori principali della funzionalità renale utilizzati nel follow-up delle persone con diabete, possano costituire dei predittori precoci, sensibili e altamente attendibili di patologia cardiovascolare.
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A cura di Gemma Frigato
23 novembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Secondo i risultati di un recente studio, nelle persone con diabete tipo 1 ed elevati livelli di emoglobina glicata l’impiego di un sensore flash glucose monitoring con allarmi opzionali ha determinato un miglioramento significativo del compenso glicemico in termini di riduzione della glicata e miglioramento del time in range rispetto alla misurazione della glicemia capillare tradizionale.
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A cura di Marina Valenzano
20 novembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – L’approvazione FDA di teplizumab (17/11/2022) segna una svolta nel panorama terapeutico per il DT1 che, tradizionalmente, prevedeva soltanto opzioni di cura per la malattia conclamata. Teplizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato anti-CD3, non legante il recettore per la frazione cristallizzabile, in grado di interferire con il processo autoimmune e, quindi, di rallentare fino a 2 anni la progressione verso la diagnosi di diabete in soggetti ad alto rischio (stadio 2 della storia naturale di malattia). Il farmaco potrà essere utilizzato in età pediatrica (>8 anni) e in soggetti adulti, ma non è ancora possibile sapere se il ritardo nella diagnosi possa infine tradursi in una vera e propria prevenzione (barriera al raggiungimento dello stato patologico di rilevanza clinica).
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A cura di Marcello Monesi
14 novembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Una metanalisi di 13 studi di grandi dimensioni su SGLT2i vs placebo conferma e rafforza i dati di protezione renale, cardiaca, riduzione della mortalità e sicurezza in persone con e senza diabete associate all’utilizzo di questa classe di farmaci.
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A cura di Alessandra Clerico
7 novembre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Uno studio appena pubblicato ci dice che uno score di rischio di semplice applicazione può identificare la persona con diabete a rischio di NAFLD, con un’accuratezza maggiore rispetto ad altri parametri glicometabolici.
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A cura di Marina Valenzano
31 ottobre 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Il DT1 comporta un aumentato rischio cardiovascolare e in particolare di coronaropatia trivasale che può manifestarsi più precocemente (fino a 10 anni prima) e con infarto miocardico conclamato, rispetto alla popolazione generale e ai soggetti con DT2. Uno studio retrospettivo australiano dedicato documenta, inoltre, uno scarso controllo dei principali fattori di rischio cardiovascolare e porta alla luce la necessità di ottenere maggiori conoscenze, ma anche di migliorare la prevenzione primaria e secondaria in tali pazienti.
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