Bezafibrato
- Tipo di farmaco:
- Derivato dell’acido fibrico (fibrato)
- Famiglia:
- Fibrati
- Anno di nascita*:
- 1977
- Nomi:
- Bezafibrato EG (EG), Bezalip Retard (Actavis Italy), Hadiel Retard (Vecchi e Piam Sapa)
Il farmaco indicato per correggere eccessi di trigliceridi e di colesterolo favorisce un incremento indiretto delle proteine trasportatrici del colesterolo c.d. “buono”, le HDL. Può avere effetti a carico del fegato e della funzione renale.
Il bezafibrato mira a ridurre elevati livelli di trigliceridi e colesterolo riducendo le proteine che li trasportano nel sangue. Sembra anche agire sui fattori responsabili della formazione dei trombi riducendo la viscosità del sangue.
Perché il medico ha prescritto questo farmaco?
Il bezafibrato, come gli altri fibrati, viene solitamente prescritto per la correzione delle elevate concentrazioni di trigliceridi, come anche nelle ipercolesterolemie associate ad ipertrigliceridemia quando questa rappresenta il maggior problema terapeutico, nei casi che non rispondono al solo trattamento dietetico.
Quali condizioni sconsigliano l’uso di questo farmaco?
Il bezafibrato non deve essere prescritto in pazienti con: malattie del fegato (con l’eccezione della steatosi epatica che è frequentemente associata all’ipertrigliceridemia); patologie a carico della colecisti con o senza calcolosi; insufficienza renale moderata o grave e pazienti sottoposti a dialisi. Per la ridotta efficienza renale ed epatica ne è sconsigliato l’utilizzo anche nelle persone anziane, oltre i 70 aa. Il concomitante trattamento con statine in pazienti con fattori predisponenti al danno muscolare (ridotta funzionalità renale, gravi infezioni, traumi, interventi chirurgici, ipotiroidismo) deve essere considerata una controindicazione all’utilizzo dei fibrati.
Il bezafibrato non va utilizzato, inoltre, in caso di accertata intolleranza al farmaco o ad uno dei componenti delle compresse (ad esempio il lattosio) e in caso di gravidanza ed allattamento.
Quali risultati posso attendermi?
Il bezafibrato è efficace nel ridurre i livelli ematici di trigliceridi nell’arco di poche settimane
Ha effetti sul peso, sulla pressione e sulla glicemia?
No, se utilizzato da solo non influisce su nessuno di questi tre parametri; attenzione però nell’uso concomitante con antidiabetici orali (vedi paragrafo sulle interazioni).
Ha effetti collaterali seri?
Il bezafibrato modifica la composizione della bile. Occasionalmente è stato segnalato lo sviluppo di calcoli biliari anche se non è chiaro se ciò sia dovuto alla formazione di nuovi calcoli biliari o all’aumento di volume di calcoli biliari già esistenti. Nel caso in cui si presentino sintomi e segni che facciano pensare ad una calcolosi, si devono eseguire procedure diagnostiche adeguate.
Possono verificarsi debolezza, dolore muscolare e crampi muscolari. In rari casi è stato osservato un danno muscolare grave (rabdomiolisi). Nella maggior parte dei casi questa complicazione è stata la conseguenza di un sovradosaggio o di un uso inadeguato di bezafibrato il più delle volte in presenza di una compromissione della funzione renale o di uso concomitante di statine. L’incremento della creatininchinasi (CK) contribuisce a identificare questi casi e a guidare l’eventuale sospensione del trattamento qualora ecceda di 5 volte il limite massimo di norma. E’ consigliabile, inoltre, soprattutto in presenza di compromissione della funzione renale, controllare con regolarità gli esami ematici specifici.
Provoca effetti indesiderati e fastidiosi?
Gli effetti collaterali in genere osservati durante il trattamento con bezafibrato sono costituiti principalmente da sintomi a carico del tratto gastrointestinale come la nausea e la riduzione dell’appetito, di solito transitori e che raramente portano alla sospensione del farmaco. Non comuni sono: vertigini, cefalea e sonnolenza e, rari: prurito, orticaria, sensibilità alla luce solare, che denotano un’allergia specifica al farmaco. Gli effetti indesiderati si sono verificati di solito entro i primi mesi di trattamento e, come detto, sono di natura transitoria. Scompaiono alla sospensione del farmaco.
Quali dosi hanno mostrato la migliore efficacia?
Il bezafibrato è commercializzato nell’unico dosaggio di 400 mg.
La dose è di una compressa al dì, assunta con regolarità e a lungo termine.
In quali momenti della giornata va preso?
Il farmaco va assunto al mattino o alla sera al momento del pasto, ingerito intero con acqua.
Quanto tempo impiega per esercitare la sua azione?
Qualche settimana dall’inizio della somministrazione.
Cosa succede se per errore salto una dose?
Dal momento che il trattamento è a lungo termine, saltare una singola dose non determina perdita di efficacia della cura, ma se l’assunzione è stabilmente irregolare gli effetti positivi non vengono raggiunti.
Cosa succede se, una volta, ne prendo per errore una dose doppia?
Una dose doppia di bezafibrato non dà, in genere, nessun disturbo, se non, raramente, e in persone predisposte, qualche effetto gastro-intestinale.
Cosa accade se viene assunto per errore da persone che non soffrono di aumentati livelli di trigliceridi?
Come per l’assunzione di una dose doppia, prendere erroneamente una compressa di bezafibrato, da parte di una persona che non lo utilizza nella cura, non produce alcun danno se non qualche raro disturbo gastro-intestinale. Ma se vengono assunte per errore più compresse assieme è consigliabile rivolgersi al proprio medico o al più vicino Ospedale.
Interagisce negativamente con altri farmaci?
Quando il bezafibrato viene utilizzato contemporaneamente ad altri farmaci o sostanze si deve tenere conto delle seguenti interazioni: il bezafibrato può incrementare l’attività degli anticoagulanti orali. Di conseguenza, all’inizio del trattamento e periodicamente si devono controllare i parametri della coagulazione; il bezafibrato può aumentare l’attività delle sulfaniluree e dell’insulina a causa di una migliore utilizzazione del glucosio, con un maggiore rischio di ipoglicemie; l’utilizzo assieme a farmaci immunosoppressori può accelerare la compromissione della funzionalità renale (aumento del livello della creatininemia); l’interazione tra le statine e i fibrati può aumentare il rischio di sofferenza e malattia muscolare; se somministrato insieme ad alcuni antidepressivi (inibitori delle MAO) potrebbe potenziare i loro effetti negativi sulla funzione epatica.