Ertugliflozin

Tipo di farmaco:
Farmaco a effetto glicosurico
Famiglia:
Inibitori del trasportatore renale del sodio-glucosio 2 (SGLT2)
Anno di nascita*:
2019
Nomi:
Steglatro (MSD), Segluromet (ertugliflozin + metformina) (MSD)

L’ertugliflozin appartiene come empagliflozin, dapagliflozin e canagliflozin, a una classe di molecole in grado di ridurre i livelli plasmatici di glucosio agendo direttamente sui reni e sulla loro funzione di riassorbitori del glucosio eliminato dal nostro organismo.
Questi nuovi farmaci, studiati partendo da una sostanza naturale che si trova nella corteccia degli alberi di mele (la florizina), agiscono, infatti, inibendo una proteina responsabile del 90% del riassorbimento del glucosio da parte dei reni, il cotrasportatore di sodio-glucosio 2 (SGLT2).
L’ertugliflozin permette quindi, favorendo la glicosuria, cioè l’eliminazione del glucosio con le urine, una riduzione della glicemia sia a digiuno che dopo i pasti, indipendente dall’insulina, con un rischio di ipoglicemie pressoché nullo.

 

Note
(*) Disponibile in Italia da gennaio 2020

Scheda tecnica 

Steglatro riduce i livelli di zucchero nel sangue nei pazienti adulti (età pari o superiore a
18 anni) con diabete tipo 2. Può anche aiutare a prevenire l’insufficienza cardiaca.
Steglatro può essere usato da solo o in associazione con altri medicinali che riducono i livelli di
zucchero nel sangue.
Durante l’assunzione di Steglatro è necessario continuare a tenere sotto controllo la propria
alimentazione e a fare esercizio fisico.

Perché il medico mi ha prescritto questo farmaco?
L’ertugliflozin può essere prescritto a pazienti adulti a partire dai 18 anni di età, con diabete tipo 2, per migliorare il controllo glicemico sia da solo (monoterapia), nei casi di intolleranza alla metformina, quando dieta e esercizio fisico da soli non forniscono un controllo adeguato della glicemia, sia in associazione con altri medicinali ipoglicemizzanti inclusa l’insulina, quando questi insieme a dieta e esercizio fisico, non sono sufficienti a controllare il diabete.

Quali condizioni sconsigliano l’uso di questo farmaco?
L’inizio della terapia con ertugliflozin non è raccomandato in pazienti con velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) inferiore a 45 ml/min/1,73 m2 o con tasso di clearance della creatinina (CrCl) inferiore a 45 ml/min.
Nei pazienti con una eGFR da ≥45 a <60 ml/min/1,73 m2, la terapia con Steglatro deve essere iniziata con 5 mg con titolazione fino a 15 mg, se necessario per il controllo glicemico.
Poiché l’efficacia di riduzione della glicemia di ertugliflozin è ridotta nei pazienti con compromissione renale moderata e probabilmente assente nei pazienti con compromissione renale severa, se è necessario un ulteriore controllo glicemico, deve essere presa in considerazione l’aggiunta di altri agenti antiperglicemici.
L’ertugliflozin non è raccomandato in pazienti con patologie che possano provocare disidratazione, come patologie gastrointestinali e altre malattie acute. In questo ultimo caso è conveniente sospendere fino a risoluzione.
Deve inoltre essere usato con cautela nei pazienti in terapia antipertensiva e/o con una storia di ipotensione, in pazienti anziani di età >75 anni e in terapia con diuretici poiché può provocare calo della pressione sanguigna.
L’ertugliflozin non deve essere usato in pazienti con diabete tipo 1 o per il trattamento della chetoacidosi diabetica.
Inoltre il suo utilizzo non è indicato nei bambini.

Quali risultati posso attendermi?
L’ertugliflozin aumenta l’eliminazione del glucosio attraverso i reni. Ciò riduce la glicemia sia a digiuno che dopo i pasti e l’emoglobina glicata. La quantità di glucosio rimossa dal rene attraverso questo meccanismo dipende dai livelli di glicemia e dalla funzionalità del rene.
L’eliminazione di glucosio con le urine (glicosuria)è associata a riduzione calorica e quindi a perdita di peso.
La glicosuria determina anche aumento della diuresi che si associa a una modesta riduzione della pressione sanguigna, che può essere più pronunciata in pazienti con concentrazioni molto alte di glucosio nel sangue.

Può provocare ipoglicemie?
No, da solo l’ertugliflozin non provoca ipoglicemie. L’ipoglicemia si può verificare se viene somministrato insieme a sulfaniluree o insulina, che sono responsabili della ipoglicemia. In questo caso è consigliabile ridurre il dosaggio di tali farmaci.

Ha effetti collaterali seri?
No, non sono stati osservati effetti collaterali gravi.
L’aumentata concentrazione di glucosio nelle urine per effetto dell’empagliflozin può aumentare il rischio di infezione delle basse vie urinarie e genitali, in particolare nel sesso femminile. Nella maggior parte dei casi le infezioni sono state da lievi a moderate, e sono regredite dopo specifica e appropriata terapia. A tal proposito si raccomandano quelle che sono le fondamentali norme di igiene intima in ambo i sessi e un soddisfacente livello di idratazione, cioè di assunzione di acqua durante la giornata.

Provoca effetti indesiderati e fastidiosi?
Il numero complessivo degli eventi avversi nelle persone trattate con ertugliflozin è stato basso negli studi clinici fino ad ora effettuati. Pochi di essi hanno portato all’interruzione del trattamento. Gli effetti indesiderati descritti, oltre a quelli già citati, sono stati prurito generalizzato e minzione aumentata.
Per i pazienti che assumono ertugliflozin, in caso di patologie e condizioni intercorrenti che possano portare a perdita di liquidi, sono raccomandati il controllo della pressione sanguigna e degli esami di laboratorio e la temporanea interruzione del trattamento finché la perdita di liquidi non viene corretta.

Quali dosi hanno mostrato la migliore efficacia?
La dose iniziale giornaliera raccomandata è di 5 mg, da assumere per via orale una volta al giorno. Nei pazienti con filtrato glomerulare >60 ml/min che necessitano di un maggiore compenso glicemico è possibile aumentare la dose a 15 mg una volta al giorno. Se usato con una sulfanilurea o con l’insulina, andrebbe considerata la riduzione della dose di questi per ridurre il rischio di ipoglicemia.

In quali momenti della giornata va preso?
L’ertugliflozin può essere assunto una volta al giorno indipendentemente dai pasti in ogni momento della giornata. Le compresse vanno deglutite intere.

Quanto tempo impiega per esercitare la sua azione?
L’eliminazione di glucosio nelle urine è osservata dopo la prima dose entro 1,5 ore dalla somministrazione a digiuno ed è continua per un intervallo di somministrazione di 24 ore.

Cosa posso fare per aiutare il medico a identificarne l’utilizzo terapeutico ideale?
Se il medico lo ha consigliato, può essere utile misurare la glicemia ogni tanto, sia 2 ore dopo i pasti principali, sia al risveglio, trascrivendo i valori su un ‘diario’. Questi dati, assieme ad altre informazioni, saranno utili al medico per valutare in modo preciso l’efficacia del farmaco e personalizzare ancora meglio la terapia.

Cosa succede se per errore ‘salto’ una dose?
Come con tutti gli ipoglicemizzanti anche quella con l’ertugliflozin è una terapia di lungo termine. Non è grave se, per una volta, si salta per dimenticanza una dose. Nel caso ci se ne accorga poche ore dopo si può ancora prendere la pillola, altrimenti non capita nulla. Non si deve prendere però una doppia dose la volta seguente per ‘rimediare’.

Cosa succede se, una volta, ne prendo per errore una dose doppia?
Non succede nulla.

Cosa accade se viene assunta per errore da persone non diabetiche?
L’ertugliflozin non induce diminuzione della glicemia in persone non diabetiche. Anzi considerate le importanti evidenze di protezione cardiorenale sarà indicato il suo utilizzo anche nei pazienti non diabetici.

Interagisce negativamente con altri farmaci?
L’ertugliflozin può aumentare l’effetto dei diuretici. Non sono state segnalate interazioni importanti con altri farmaci.

Si può prendere in gravidanza e durante l’allattamento?
No.


Regime di prescrizione e di rimborso
È rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale, può essere prescritto anche dal medico di medicina generale ma occorre l’indicazione Nota 100. Le persone con diabete sono esentate dal pagamento del ticket.

* Anno di approvazione da parte della Food and Drug Administration o altri istituti analoghi accreditati.