Insulina glargine + lixisenatide

Tipo di farmaco:
Analogo sintetico dell’insulina umana + analogo del GLP-1
Famiglia:
Insuline lente
Anno di nascita*:
2018
Nomi:
Suliqua (Sanofi)

L’insulina glargine è un analogo dell’insulina umana, cioè un ormone di sintesi del tutto simile a quello prodotto dalle cellule Beta del pancreas umano. Una modifica della sua struttura fa sì che venga assorbita molto più lentamente dall’organismo e possa agire in maniera molto più prolungata rispetto all’insulina nativa. Essa è usata come insulina basale per trattare il diabete in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 2 anni di età. In questa formulazione, glargine è associata a lixisenatide un analogo dell’ormone GLP-1 che favorisce la produzione di insulina in maniera glucosio dipendente, riduce la produzione di glucagone, rallenta lo svuotamento gastrico e agisce sul centro fame/sazietà riducendo l’appetito.

L’insulina glargine + lixisenatide nella terapia quotidiana può, attualmente, essere somministrata solo per iniezione sottocutanea, che ne garantisce la durata d’azione prolungata.

Non deve essere somministrata per via endovenosa, poiché ciò può provocare gravi ipoglicemie.

 

Note

(*) Disponibile in Italia dal 2018.

Scheda tecnica

 

Nel diabete tipo 2 è in aggiunta agli interventi sullo stile di vita e alla terapia farmacologica (non insulina basale).

Suliqua è un medicinale iniettabile per il diabete che contiene due principi attivi:

  • insulina glargine: un’insulina a lunga durata d’azione, che aiuta a controllare lo zucchero nel sangue (glucosio) durante tutto il giorno.
  • lixisenatide: un “analogo del GLP-1” che aiuta il corpo a produrre insulina addizionale in
    risposta a un aumento di zuccheri nel sangue e a rallentare l’assorbimento dello zucchero dal cibo.

Suliqua è usato per trattare gli adulti affetti da diabete tipo 2, in aggiunta alla dieta e all’esercizio
fisico, per aiutare a controllare i livelli glicemici quando sono troppo elevati.

Viene somministrato, con tutti gli altri agenti ipoglicemizzanti non con altri analoghi del GLP-1 o con altre insuline basali.

Quali dosi hanno mostrato la migliore efficacia?
Il dosaggio di questa combinazione come di tutti gli altri tipi di insulina deve essere personalizzato e individuato sulla base di vari elementi come, l’età, il peso, il grado di attività motoria, la eventuale presenza di complicanze, i risultati dell’automonitoraggio domiciliare delle glicemie capillari e altro. Si inizia solitamente con 16 unità.

In quali momenti della giornata va somministrata?
Deve essere somministrata una volta al giorno, a qualsiasi ora del giorno ma sempre alla stessa ora ogni giorno e non deve essere miscelata con nessun altro tipo di insulina o diluita. Preferibile praticarla 30 minuti prima di un pasto principale.

Quanto tempo impiega per esercitare la sua azione?
Dopo essere stata iniettata nel tessuto sottocutaneo, la soluzione dà luogo alla formazione di microaggregati dai quali sono continuamente liberate piccole quantità di insulina, assicurando un profilo di concentrazione/durata uniforme, senza picchi, prevedibile e con una durata di azione prolungata (circa 24 ore).
Come per tutte le insuline, la durata dell’azione varia in base alla dose, alla sede d’iniezione, al flusso ematico, alla temperatura e al livello di attività fisica. La somministrazione per via sottocutanea nella parete addominale assicura un assorbimento più rapido rispetto alle altre sedi d’iniezione.

Cosa posso fare per aiutare il medico a identificare il dosaggio ideale?
Un accurato e ragionato automonitoraggio glicemico domiciliare, con particolare riferimento alla glicemia al risveglio permette di coadiuvare il diabetologo nell’adeguare la dose.

Può provocare ipoglicemie?
Sì, anche se la loro frequenza, per la sua particolare dinamica d’azione è nettamente inferiore rispetto a quella che si ha con altre insuline ad azione lenta, soprattutto le umane utilizzate in passato. Gli effetti prolungati della somministrazione sottocutanea di insulina possono inoltre ritardare la normalizzazione di una ipoglicemia.
L’ipoglicemia va trattata con zuccheri semplici secondo regole fornite dal diabetologo curante.

Ha effetti collaterali seri?
L’effetto collaterale più comune è naturalmente l’ipoglicemia.
Ci possono essere reazioni allergiche a insulina glargine o lixisenatide o a uno qualsiasi degli altri componenti. Possibili effetti gastrointestinali essendo che il farmaco rallenta lo svuotamento gastrico (nausea, vomito, dispepsia)

Provoca effetti indesiderati e fastidiosi?
Durante il trattamento con insulina possono verificarsi reazioni di ipersensibilità locale (arrossamento, gonfiore e prurito nel sito di iniezione). Queste reazioni, non frequenti, di solito sono transitorie e scompaiono proseguendo il trattamento.
Legata alla sede e alla modalità di iniezione è anche la lipodistrofia, una degenerazione del tessuto adiposo sottocutaneo che si può manifestare nel sito di iniezione che rallenta l’assorbimento locale di insulina. La rotazione continua del sito di iniezione all’interno dell’area di iniezione prescelta può contribuire a ridurre o a prevenire queste reazioni.

Cosa succede se per errore ‘salto’ una dose?
La dimenticanza o l’omissione volontaria di una dose può provocare rialzi glicemici anche elevati.

Cosa succede se, una volta, ne prendo per errore una dose maggiore?
Un sovradosaggio può determinare una ipoglicemia grave, talvolta a lungo termine, e pericolosa per la vita.

Cosa accade se viene assunto per errore da persone non diabetiche?
Può verificarsi un’ipoglicemia potenzialmente grave e quindi occorre rivolgersi a personale sanitario di soccorso.

Interagisce negativamente con altri farmaci?
Alcune sostanze possono aumentare l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina glargine e quindi ridurne il fabbisogno. Sono soprattutto: medicinali ipoglicemizzanti orali, farmaci beta-bloccanti non selettivi.
L’utilizzo di altre sostanze invece può richiedere un aumento del dosaggio insulinico per mantenere buone glicemie ad es. i contraccettivi orali, alcuni diuretici, i cortisonici e gli ormoni tiroidei.
L’alcool può intensificare gli effetti ipoglicemizzanti dell’insulina.

Si può prendere in gravidanza?
Suliqua non deve essere usato in gravidanza. Non è noto se Suliqua può essere dannoso per il feto.
Suliqua non deve essere utilizzato durante l’allattamento.
Non è noto se Suliqua passi nel latte materno.
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando al seno, chieda consiglio al suo medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale.

Regime di prescrizione e di rimborso
Suliqua si acquista solo con ricetta del medico di base o specialista ed è pagata dal SSN. Le persone con diabete sono esentate dal pagamento del ticket (salvo la quota ricetta).

* Anno di approvazione da parte della Food and Drug Administration o altri istituti analoghi accreditati.