Glargine
- Tipo di farmaco:
- Analogo sintetico dell’insulina umana
- Famiglia:
- Insuline lente
- Anno di nascita*:
- 2000
- Nomi:
- Lantus (Sanofi)
L’insulina glargine è un analogo dell’insulina umana, cioè un ormone di sintesi del tutto simile a quello prodotto dalle cellule Beta del pancreas umano. Una modifica della sua struttura fa sì che venga assorbita molto più lentamente dall’organismo e possa agire in maniera molto più prolungata rispetto all’insulina nativa. Essa è usata come insulina basale per trattare il diabete mellito in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 2 anni di età. Glargine può essere usata: da sola come insulina basale o in combinazione con un’insulina in bolo, in associazione con medicinali antidiabetici orali e/o agonisti del recettore del GLP-1.
L’attività principale dell’insulina glargine, come della umana, è la regolazione del metabolismo del glucosio: abbassa i livelli di glicemia favorendo l’assorbimento del glucosio da parte dei tessuti periferici, specialmente dei muscoli scheletrici e del tessuto adiposo e inibendo la produzione di glucosio da parte del fegato.
L’insulina glargine nella terapia quotidiana può, attualmente, essere somministrata solo per iniezione sottocutanea, che ne garantisce la durata d’azione prolungata.
Non deve essere somministrata per via endovenosa, poiché ciò può provocare gravi ipoglicemie.
Note
(*) Anno di approvazione da parte della Food and Drug Administration o altri istituti analoghi accreditati.
Nel diabete tipo 1 come trattamento sostitutivo. Nel diabete tipo 2 in aggiunta agli interventi sullo stile di vita e alla terapia farmacologica.
Perché il medico mi ha prescritto l’insulina?
Se si è affetti da diabete mellito tipo 1, la forma di diabete in cui è assente la secrezione pancreatica di insulina, la sua somministrazione dall’esterno è necessaria a sostituire quella non prodotta dal proprio organismo. La giusta combinazione tra insuline ad azione rapida e insuline ad azione lenta è in grado di mimare il profilo della secrezione naturale dell’insulina umana.
In caso di diabete tipo 2, in cui la secrezione insulinica è mantenuta ma può essere ridotta ed è presente una resistenza dell’organismo alla sua azione, l’aggiunta di insulina basale alla terapia farmacologica già in atto è indicata quando non si è in grado con questa di raggiungere gli obiettivi glicemici concordati, soprattutto al risveglio.
Quali condizioni sconsigliano l’uso dell’insulina?
Nella pratica clinica quotidiana praticamente nessuna. Solo in rare condizioni di sindromi ipoglicemiche (patologie caratterizzate da glicemie costantemente basse) l’insulina è controindicata.
Quali risultati posso attendermi?
L’insulina glargine garantisce una riduzione lenta dei livelli di glicemia.
Ha effetti sul peso, sulla pressione o sui grassi nel sangue?
Sì, l’insulina può causare un aumento di peso proporzionale al suo dosaggio totale giornaliero.
Può provocare ipoglicemie?
Sì, anche se la loro frequenza, per la sua particolare dinamica d’azione è nettamente inferiore rispetto a quella che si ha con altre insuline ad azione lenta, soprattutto le umane utilizzate in passato. Gli effetti prolungati della somministrazione sottocutanea di insulina glargine possono inoltre ritardare la normalizzazione di una ipoglicemia.
L’ipoglicemia va trattata con zuccheri semplici secondo regole fornite dal diabetologo curante.
Ha effetti collaterali seri?
Le reazioni avverse osservate nei pazienti che utilizzano insulina glargine sono per lo più dipendenti dal suo dosaggio.
L’effetto collaterale più comune è naturalmente l’ipoglicemia.
La soluzione liquida di insulina glargine contiene sostanze che, in casi rari, possono causare reazioni allergiche.
Provoca effetti indesiderati e fastidiosi?
Durante il trattamento con insulina possono verificarsi reazioni di ipersensibilità locale (arrossamento, gonfiore e prurito nel sito di iniezione). Queste reazioni, non frequenti, di solito sono transitorie e scompaiono proseguendo il trattamento.
Legata alla sede e alla modalità di iniezione è anche la lipodistrofia, una degenerazione del tessuto adiposo sottocutaneo che si può manifestare nel sito di iniezione che rallenta l’assorbimento locale di insulina. La rotazione continua del sito di iniezione all’interno dell’area di iniezione prescelta può contribuire a ridurre o a prevenire queste reazioni.
Quali dosi hanno mostrato la migliore efficacia?
Il dosaggio di glargine come di tutti gli altri tipi di insulina deve essere personalizzato ed individuato sulla base di vari elementi come, l’età, il peso, il grado di attività motoria, la eventuale presenza di complicanze, i risultati dell’ automonitoraggio domiciliare delle glicemie capillari ed altro.
In quali momenti della giornata va somministrata?
L’insulina glargine deve essere somministrata una volta al giorno, a qualsiasi ora del giorno ma sempre alla stessa ora ogni giorno e non deve essere miscelata con nessun altro tipo di insulina o diluita.
Quanto tempo impiega per esercitare la sua azione?
Dopo essere stata iniettata nel tessuto sottocutaneo, la soluzione dà luogo alla formazione di microaggregati dai quali sono continuamente liberate piccole quantità di insulina, assicurando un profilo di concentrazione/durata uniforme, senza picchi, prevedibile e con una durata di azione prolungata (circa 24 ore).
Come per tutte le insuline, la durata dell’azione varia in base alla dose, alla sede d’iniezione, al flusso ematico, alla temperatura e al livello di attività fisica. La somministrazione per via sottocutanea nella parete addominale assicura un assorbimento più rapido rispetto alle altre sedi d’iniezione.
Cosa posso fare per aiutare il medico a identificare il dosaggio ideale?
Un accurato e ragionato automonitoraggio glicemico domiciliare, con particolare riferimento alla glicemia al risveglio (in caso di somministrazione serale), permette di coadiuvare il diabetologo nell’adeguare la dose di insulina glargine.
Cosa succede se per errore ‘salto’ una dose?
La dimenticanza o l’omissione volontaria di una dose può provocare rialzi glicemici anche elevati.
Cosa succede se, una volta, ne prendo per errore una dose maggiore?
Un sovradosaggio di glargine può determinare una ipoglicemia grave, talvolta a lungo termine, e pericolosa per la vita.
Cosa accade se viene assunto per errore da persone non diabetiche?
Può verificarsi un’ipoglicemia potenzialmente grave e quindi occorre rivolgersi a personale sanitario di soccorso.
Interagisce negativamente con altri farmaci?
Alcune sostanze possono aumentare l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina glargine e quindi ridurne il fabbisogno. Sono soprattutto: medicinali ipoglicemizzanti orali, agonisti del recettore del GLP-1, farmaci beta-bloccanti non selettivi.
L’utilizzo di altre sostanze invece può richiedere un aumento del dosaggio insulinico per mantenere buone glicemie ad es. i contraccettivi orali, alcuni diuretici, i cortisonici e gli ormoni tiroidei.
L’alcool può intensificare gli effetti ipoglicemizzanti dell’insulina.
Si può prendere in gravidanza?
Sì. Una grande quantità di dati su donne in gravidanza indicano infatti che non vi è alcun specifico effetto avverso dell’insulina glargine sulla gravidanza né alcuna specifica malformazione o tossicità a carico del feto o del neonato.
Regime di prescrizione e di rimborso
L’insulina glargine si acquista solo con ricetta del medico di base o specialista ed è pagata dal SSN. Le persone con diabete sono esentate dal pagamento del ticket (salvo la quota ricetta).